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Aggiornato: 10 giugno 2025


Mandate innanzi pattuglie a speculare i luoghi finalmente a capo dei suoi ufficiali entrava in Roma il generale Oudinot tutt'oro, e penne, ch'era un visibilio a mirarlo; si aspettavano i francesi accoglienze liete, dacchè pochi (egli lo aveva detto) erano i facinorosi che scombussolavano cielo e terra, i Romani veri, deliranti di ricuperare la delizia del governo pretesco, e furono stranamente delusi; urli, fischi, maledizioni a bocca di barile, con timore di peggio. Il Generale Oudinot giunto davanti al caffè delle Belle Arti di un tratto mira una bandiera dei tre colori italiani quivi appesa; parve gli agitassero davanti gli occhi il teschio di Medusa; poco dopo egli infuria e tempestando comanda ai cittadini quinci la removano, rispondono quelli con ingiurie, e con onta e in mezzo all'assordare dei sibili ricorrevano concitate le parole romane: «levatela voi, chè ve pare? non semo i vostri servitori, i vostri servitori non semoAllora cotesto uomo grossiero vie più sbuffando si accosta col cavallo ed afferrata con entrambe le mani la bandiera tira, e tira fra le risa, e gli scherni della moltitudine; però la bandiera ottimamente assicurata non cede; solo si capovolge, ed egli quasi fuori di se dalla rabbia raddoppia gli sforzi invano: il suo cavallo inquieto per lo insolito tramestio volta le groppe, e il cavaliere è costretto a consentire a quel moto senza però lasciare il lembo della bandiera: perchè di un tratto egli apre le mani e l'abbandona? Perchè allibisce egli, e come trasognato abbassa la faccia e ripiglia tutto sbaldanzito il cammino? Gli era comparso, o piuttosto gli sembrò gli comparisse davanti il Garibaldi che torvo lo sogguardasse, e tanto bastava perchè l'anima di costui sbigottisse di spavento. Come accadesse lo strano caso a veruno forse, o a pochi è manifesto, io lo dirò con le parole stesse dell'amico Ripari: egli confidandomi il fatto mi commise tacere di lui, ma io non lo obbedisco fidando non voglia portarmene il broncio; dove mai m'ingannassi lo placher

Non è ancor tempo di morir, riprese L'Ombra, e negli occhi balenò; gagliarda Alma non ha chi de l'avverse imprese Non sostien l'ira, e ad avvenir non guarda. Uom, che a ferma virtù tutt'opre intese, Spregia il fulgor d'una virtù bugiarda; Cede, non fugge; e innanzi ad empia sorte Vilt

Immantenente ecco Astragor sen riede Ed ha seco valor d'erbe possenti, E ne cosparge la percossa, e cede Ratto l'acerbit

Girani attendeva sollecito a quanto gli richiedeva il dover suo, ma il pungeva impaziente brama di vedere Marcellina. Le sono di poco lungi, diceva fra , vedo il suo casale, annovero le piante che s'infiorano al di lei sorriso, e forse or mi piange lontano! forse ora geme, ed io non volo a consolarla? forse in questo momento disperando del mio ritorno, cede all'importunit

Da quinci innanzi il mio veder fu maggio che 'l parlar mostra, ch'a tal vista cede, e cede la memoria a tanto oltraggio. Qual e` colui che sognando vede, che dopo 'l sogno la passione impressa rimane, e l'altro a la mente non riede, cotal son io, che' quasi tutta cessa mia visione, e ancor mi distilla nel core il dolce che nacque da essa.

L'allegria napoletana cede un poco, ma non troppo, alla severit

I metri troppo musicali lo affascinano, lo fanno trascorrere, gl'impediscono di scegliere fra le tante immagini che gli si presentano davanti, di indugiare su un aggettivo, di esitare intorno a una rima. L'eccitazione lo spinge innanzi senza dargli tempo di voltarsi addietro; le strofe sgorgano una appresso all'altra, lusingandogli l'orecchio, ed egli cede volentieri alla loro malìa.

L'acido urico è poco solubile nell'acqua, insolubile nell'alcool e nell'etere, solubile in soluzioni di fosfati alcalini. Nei reni il fosfato neutro di sodio cede all'acido urico met

Alla partenza siamo circondati da tutte le vecchie megere del villaggio che piangono e strillano, pregandoci lasciare la vacca che ieri sera ci hanno offerto e che per loro è preziosa; ma Naretti impassibile non cede, malgrado i nostri suggerimenti, e il magro animale segue la carovana bastonato ad ogni passo da un servo.

Nulla di più puro, di più dolce dello spirito di lei come suole apparirmi in queste fantastiche visioni la mia anima pur essa ne rimane mutata; il dolore cede al raccoglimento sereno l'amarezza alla mestizia. È un sospiro all'amore, all'eternit

Parola Del Giorno

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