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Aggiornato: 31 agosto 2025


Presto capito, e presto fatto con l'aiuto del mio santo protettore. Dunque c'era Ugo. E disse? Nessuno dei cavalieri parlò. IL bando fu pubblicato a tutte le castella? Messere . Senti, Guidello, tienti bene nutrito e conserva buon petto. Orvìa e messere prese una borsa dal tavolaccio: La gola è asciutta: a voi.

Avrei detto che tutti i loro movimenti e tutte le loro combinazioni di colori, erano stati concertati da un coreografo. In mezzo a quel tal gruppo di cavalieri dalle cappe turchine, s'andava sempre a ficcare, come se ce l'avessero mandato, un cavaliere colla cappa bianca.

E tutta questa famiglia dicevasi lancia, giusta il costume degl'inglesi venturieri calati in Italia, che tolsero il nome dall'arma principale del combattente; laddove, più anticamente, da noi i cavalieri erano detti militi, per antonomasia, quasi i soli che meritassero tal nome, o barbute, o elmetti, dalla più nobil forma dell'armatura del capo.

Poi, soggiunse il padre Marcellino, che pareva il capitano della banda, primo debito di cavalieri è quello di saper ragionare. E voi, sia detto con vostra licenza, non sapete, o non volete, che torna lo stesso. Sia pure, non vogliamo; rispose il priore. Vedete dunque che non è il caso d'insegnarci più nulla. E faceva l'atto di rimettersi in guardia.

«Oh gran virtù dei cavalieri antichiviene da esclamare alla stupefacente notizia che un giovinetto di Casa Ventimiglia (Giovanni Luigi), solo perchè dei Marchesi Geraci, rifiutava la nomina viceregia di Senatore.

Questo epigramma somiglia nel concetto ad un altro famoso, che viene attribuito ad Ugo Foscolo. I tempi non sono cambiati. Anche oggi in Italia Suonatori di corni e di tromboni, Comici, cavadenti, parrucchieri, Birri, gendarmi, sindaci, lenoni, Si chiamano per burla cavalieri. La pederastia è vizio da preti, da sagrestani e da paolotti.

Monarca della collina: così si chiamano i famosi cavalieri della provincia più meridionale del Brasile. Non ciarle, ma fatti.

LARDONE. Le leggi dell'onore son fatte per i cavalieri e prencepi, re e imperatori, e appena se ne curano; perché vuoi curartene tu? PEDANTE. Chi son questi reggi e imperadori? LARDONE. La regina Didone, come ho inteso da voi leggere a' scolari.

I visitatori ad un per uno se n'erano andati, rispettando i diritti dei cavalieri serventi, e dopo di loro uscivano Ariberti e il personaggio muto dando il braccio alle dame, o pedine che fossero; perchè io non ci ho predilezione per un vocabolo sopra l'altro, e lascio libera la scelta ai lettori.

Per non dire degli anni anteriori alla ricostruzione del S.a Cecilia, costata tremila scudi, dal 1787 in poi, dame e cavalieri vi udirono, deliziandovisi, l’Ariarate del Tarchi, l’Arbace di Fr. ⁵⁶ Anni 1787, 1788, 1798-99 ecc. ⁵⁷ Nota presa nella Biblioteca del Principe di Trabia e nel Giornale di Sicilia del 5 agosto 1794.

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