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Aggiornato: 31 agosto 2025
Chi avesse posto il piede nella sua stanza, senza saperne altro, avrebbe al certo potuto indovinare chi egli fosse e che facesse. La sera prima, nella gran sala ducale dove erano intervenuti tutti i cortigiani del Conte di Virtù, il fiore de' cavalieri e delle gentildonne milanesi, egli s'era fatto applaudire col suo liuto e col suo canto.
Dalla cavalleria platonica l'Italia ebbe l'ordine dei cavalieri serventi: servivano la dama, acconciavano il marito, che li eleggeva leali, devoti, a curargli il sacro deposito.
Cucurbio ebbe appena il tempo di finire il discorso e Sabetta di applicargli i tacchi alle estreme falangi del piede, quando una voce da clarone annunziò l'entrata di re Piperio e della sua augusta consorte. Salute al re dei Citrulli! salute alla degna sua sposa salute alle nobili dame ed agli illustri cavalieri che si piacquero visitare i miei stati!
Camminò parecchie ore sulla riva del mare, e s'abbattè alfine, quasi stanco, in un posto di cavalieri, male in arnese, d'aspetto squallido e misero, ma di sembiante magnanimo, come a vincitori si conveniva.
Tutto va bene, diceva uno dei cavalieri; vedremo se questi marrani di Longobardi sapranno sostenere ancora le picchiate di domani, chè in fede mia, Guiberto, ti prometto io, vorranno riuscire belle e sonore. Gi
Anch'egli nulla aveva di comune coi cavalieri del tempo, tranne la passione per la caccia, per le armi. Aveva fama d'essere la prima spada di Sicilia. Egli era stato allevato da un benedettino di gran dottrina, che, a forza di volerlo approfondire nei dogmi della fede, aveva finito per render lui, portato per natura alla diffidenza più eccessiva, uno dei signori più increduli del suo tempo.
Diremo altrove delle feste d’altro genere; qui accenneremo soltanto ai lutti. Feste e lutti venivano, le une avvisate, gli altri intimati con ispeciali inviti che, come abbiam detto e diremo, si sdoppiavano: uno, p. e., del Capitan Giustiziere ai cavalieri, uno della Capitanessa alle dame.
Alle dodici e mezza squilla la campanella del pranzo. A tavola ti presento conti e contesse, marchesi e marchese, e cavalieri e ufficiali e commendatori: ti mostro abiti elegantissimi, pizzi, gioie e pettinature; ti faccio ascoltare discorsi in fiorentino aspirato, in ruvido piemontese, in italiano guasto da labbra milanesi, in rapido veneziano, in pretto genovese. Mescola tutto assieme: tra la vanit
Maravigliaronsi i cavalieri, che un mendico avesse tanto di audacia da penetrare in mezzo a loro; ed ognuno di essi schifavalo, e sì come pauroso che le sue vesti di seta non s'imbrattassero toccando quelle del povero pellegrino, da parte si ritraeva: ne seguì quindi, che, invece di farlo obbrobrioso, come era il pensiero, lo esaltassero, imperciocchè egli camminava tutto solo in mezzo a due ale di dame e cavalieri, i quali, quantunque si fossero così disposti per disprezzo, pure il concetto mal talento non manifestavano al di fuori, e quella posizione era rispettosa.
Siete curioso davvero! Io, vedete.... avevo fatto un piccolissimo giudizio temerario.... E quale, se è lecito? Avevo supposto che vi fosse saltato in capo di fare una veglia d'amore; sapete, come solevan gli antichi cavalieri.... e che perciò vagavate per i campi annebbiando la luna con i vostri sospiri. Ah, ah, ah, ah!
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