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Aggiornato: 11 luglio 2025
I quattro scienziati, affacciandosi alla grande apertura che dominava la piazza del Duomo, ristettero meravigliati. Il terreno, i balconi, le muraglie, i tetti e gli orti superiori delle case erano spariti. Da qualunque parte volgessero lo sguardo, non incontravano che una folta selva di gente. A un tratto la folla parve agitarsi come l'onda dell'Oceano ai primi soffi della bufera.
La strada, sia che andiate per la riva destra, sia che andiate per la riva sinistra, è incantevole; tutta in mezzo a villini bianchi e rossi, coi tetti a capanna, castelli in miniatura, ascosi come nidi di scriccioli tra le siepi, colmi di case che si direbbero aggruppate a forma di citt
La piccola processione svoltava nella strada di Quadronno. Quella via fiancheggiata da poche e malandate case qua e l
Le case erano chiuse, chiusi i negozî dietro ai larghi cristalli, e la poca gente che camminava per le strade correva lesta lesta sotto gli ombrelli perchè la pioggiolina cominciava allora a mutarsi in neve.
E, talvolta sulla guancia della persona con cui parliamo nella via noi vediamo il cavallo che passa lontano. I nostri corpi entrano nei divani su cui ci sediamo, e i divani entrano in noi, così come il tram che passa entra nelle case, le quali alla loro volta si scaraventano sul tram e con esso si amalgamano. La costruzione dei quadri è stupidamente tradizionale.
La massa di soldati del Papa che si avanzava era imponente, ma nello stesso tempo impavido era il valore dei romani, alcuni dei quali oltre alle formidabili daghe, erano pervenuti ad armarsi con delle fiòcine trovate nelle vicine case di pescatori.
Nello scendere lo stradone che conduceva alla strada maestra, i visitatori passarono dinanzi al gruppo delle case coloniche, costrutte al di l
Entrai in piú di diece altre case: e sempre sempre trovai donne che si lisciavano; e alcuna ne viddi che era aiutata dal marito, molto piú vano di lei.
Stan nelle valli coi bruni vertici al ciel le chiese; lucenti si aprono agli ozî dei palagi l'alte porte; le ville ai poggi ridono: Gridano i borghi vivi del fremito dell'arte: Invidia agita ed Odio le case sparse nel fecondo piano, che al mio fuggir s'involano: Tu, guardiano, pago alla povera capanna, al segno fisso, propizio genio custode dei destini erranti, ai nostri sogni vigili: ai nostri affanni vigili: e principi rendi e tesori securi ai popoli, tu la coscienza che giammai non dorme, tu dell'amor un palpito.
Il fiume si svolgeva nella pianura, tortuoso e lucentissimo, toccando le case.
Parola Del Giorno
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