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Aggiornato: 26 giugno 2025


che vedrai non capere in questi giri, s'essere in carita` e` qui necesse, e se la sua natura ben rimiri. Anzi e` formale ad esto beato esse tenersi dentro a la divina voglia, per ch'una fansi nostre voglie stesse; si` che, come noi sem di soglia in soglia per questo regno, a tutto il regno piace com'a lo re che 'n suo voler ne 'nvoglia.

Anco ti dico che non tanto che si pruovi la virtú in coloro che rendono bene per male, ma Io ti dico che spesse volte gictará carboni accesi di fuoco di caritá, el quale dissolve e l'odio e il rancore del cuore e della mente de l'iracundo; e da odio torna spesse volte a benivolenzia.

Ogni perfeczione ed ogni virtú procede da la caritá, e la caritá è notricata da l'umilitá, e l'umilitá esce del cognoscimento e odio sancto di se medesimo, cioè della propria sensualitá.

Or questo fa l'anima che in veritá è gionta al terzo scalone della bocca, e il segno che ella v'è gionta è questo: che ella ha morta la propria volontá quando gustò l'affecto della caritá mia. E però trovò pace e quiete ne l'anima sua nella bocca. Sai che nella bocca si la pace.

Alora questa anima, speronata dal sancto desiderio, si levava molto maggiormente aprendo l'occhio de l'intellecto, e speculavasi nella divina caritá, dove vedeva e gustava quanto siamo tenuti d'amare e di cercare la gloria e loda del nome di Dio nella salute de l'anime. A questo vedeva chiamati e' servi di Dio.

E questo è per la virtú della caritá e perfecta pazienzia che è in colui che sostiene l'ira de l'iniquo, portando e sopportando e' difecti suoi.

Ché se uno solo peccato facesse per campare tucto il mondo de lo 'nferno, o per adoperare una grande virtú, non sarebbe caritá ordinata con discrezione: anco sarebbe indiscreta, perché licito non è di fare una grande virtú e utilitá al proximo con colpa di peccato.

Pensa che da l'orazione tu non ti debbi levare, quando egli è l'ora, se non per necessitá o per caritá e obbedienzia. Questo ti dico, perché tu vegga quanto Io voglio che la sia prompta ne' servi miei e quanto ella m'è piacevole.

Perché la vita loro finí nella caritá del proximo, non l'hanno lassata; anco con essa passarono per la porta de l'unigenito mio Figliuolo per lo modo che Io di sotto ti contiarò. che vedi che con quello legame de l'amore in che finí la vita loro, con quello permangono; e dura sempre etternalmente.

Costrecto so' di farlo da la inextimabile caritá mia con la quale Io li creai, e da l'orazioni e desidèri e dolore de' servi miei; perché non so' spregiatore della lagrima, sudore e umile orazione loro, anco gli accepto, però che Io so' colui che gli fo amare e dolere del danno de l'anime.

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