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Aggiornato: 16 giugno 2025
Il carceriere fissandolo, toccandolo, volgendone le brillanti faccette diversamente alla luce, domandava: È scaglia di bicchieri?»
Questa s'insinua nell'aria, la bevi nell'acqua, l'odi in tutti i suoni, ti squilla in ogni canto; se la cacci in prigione ti guasta il carceriere, se la mandi al patibolo si mette a predicare su la traversa della forca, se cammini ti sta allato come ombra, se giaci ti zuffola di sotto al guanciale, se dormi ti si pone a sedere sul cuore come sopra un cuscino.
O Papa, carceriere della terra, o sorcio mostruoso delle fogne del cuore, vecchio scarafaggio nutrito d'immondizie, pistillo osceno nella corolla d'una veste talare, battaglio di campana funerea! Tu respiri a stento, congestionato per aver mangiato tutto il divino del mondo, tutto l'allettevole azzurro delle anime!
Ed il vecchio abete, che avea l'aria di una forca, gli dava un aspetto sinistro. Nonpertanto, il sole svegliava tutt'i canti della natura: terra e cielo palpitavano di vita! Ivan risalì a cavallo, ed andò a costituirsi carceriere di Maud, aspettando di esserne l'assassino.
E immaginava di trovarsi libero, di scuoprir il domicilio di lei, rapirla a forza, e recatasela in luogo sicuro, sottoporla poi alle torture che egli, uomo sì mite, le andava preparando nella sua mente. Accettava nella prigione volentieri ogni lavoro che gli era commesso: e, a poco a poco, vedendone l'indole tranquilla, il carceriere lo aveva unito a sè in certi umili servizi.
Oh grazie! mormorò Monti, che lo sorprese in quell'atto. La tacita compassione del suo carceriere lo compensava della durezza del giudice. Il figlio.
Mentre i confortatori entravano per la porta del carcere e salivano sulle scale, il secondino Petronio, che doveva aprire le segrete dei condannati, e condurli nella cappella, aspettava l'arrivo della confraternita in quel camerone della prigione, dove l'abbiamo incontrato un'altra volta, e dove faceva fra sè e sè queste riflessioni: Quei due poveretti devono proprio andare alle morte questa mattina!... Questo pensiero mi produce un affanno, che non posso spiegare. Io sono avvezzo a vedere queste disgrazie. Eppure questa volta mi sento proprio stringere il cuore. Ma perchè? Perchè questi due disgraziati non sono assassini. Avranno forse fallato, ma credevano di far bene!... Quel povero Tognetti così giovane! E Monti, poveretto, che lascia la moglie e tre figli, e il bambino più piccolo ha diciotto mesi!... Ah, che miseria!... Se dipendesse da me, io farei loro la grazia sul momento. Pare impossibile che il Santo Padre, che dicono che è tanto buono, non debba sentir compassione, quando la sento io, che sono una pellaccia dura d'un carceriere! Ma io sono un ignorante, e lui ne sa più di me. Dovr
Come? anche oggi?» saltò su il carceriere, fingendo meraviglia di quel che gi
In guardia allora, gridò Filippo, cui gli altri forzati lasciarono libero, mettendosi in parata. In quello stesso momento, dal fondo del cortile la voce di un carceriere gridò: Gabriele Esposito, una donna ti domanda al parlatorio. Ohè! Gabriele Esposito! si gridò da tutti i punti.
Monti volse la testa verso il pertugio, stette alquanto in silenzio, chè gli pareva strano quell'accento di compassione in un carceriere, poi domandò: Siete padre voi? Io no. Allora non sapete... non potete sapere... Il padre ch'è staccato dalla sua famiglia non trova mai pace. Avete moglie e figli? Tre figli: e il più piccino non ha che sei mesi! Poveretto!
Parola Del Giorno
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