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Aggiornato: 10 novembre 2025


Fu convenuto che la pelle sarebbe chiusa anche su la gamba sinistra con una stringa d'argento e così fu fatto. Una cameriera si mise al lavoro; la principessa la occhieggiava maliziosamente. L'altra subito capì. Per le scale del palazzo dell'ambasciatore, la principessa, con un lieve gesto della mano, avea tolto la stringa. Entrò nelle sale, mostrando la sua bella gamba.

La sera, alle sette e tre quarti, tornò al palazzo Reginaldi e la cameriera gli disse: La signora contessa finisce di vestirsi e subito è da lei: ma gi

Teresa! gridò Vergalli raccogliendo il bicchierino che le scivolava tra le dita, mentre il liquore le si spargeva sulla vestaglia. Indi corse alla finestra e l'aprì, corse al campanello elettrico e ne premette con forza e ripetutamente il bottone. Vennero in due, la cameriera e la cuoca, attratte dalla violenza della scampanellata. Presto, presto disse il conte la signora è caduta in deliquio.

Una graziosissima cameriera riempiva gli uffici di governante. All'istante in cui Don Diego si presentò, la tavola non era ancora disservita, ed ei potè intravvedere la bella argenteria, la bella biancheria di Sassonia ed i residui di un ricco dessert.

Sùbito dal medico; venga sùbito; lasci qualunque cosa.... Hai capito? ordinò Emilia alla cameriera accorsa. Sùbito, sùbito, sùbito.... Vuoi andare a letto, Roberta? Ti aiuterò' io.... Fatti coraggio....

I piccoli viglietti quotidiani mi mancavano da qualche tempo, e la portinaia, interrogata, non aveva saputo dirmi se non che il dottore si vedeva più volte in un sol giorno, e che la cameriera era desolata per un aggravamento della sua signora.

Arriviamo al paese, all'albergo, ai grandi lumi, caldi e vivissimi: la guida ci precede: ci viene incontro una cameriera tutta in chiaro.... Che effetto strano in quell'eleganza! Giacchè l'abbiamo abbandonata, ci volgiamo indietro all'oscurit

Pigliamo nel vortice la cameriera che abbracciata, palpata e rischizzante di braccia in braccia, mi mormora accennando alla padrona: Se la intendeva cogli austriaci! Ma un accordo funereo e grave mi attira al pianoforte. Che cosa suona, signorina? Beethoven... Beethoven è più grande di Rossini. Un urlo selvaggio.

Rosa, la vecchia cameriera, venne silenziosamente a mettersi dietro De Nittis: la sua faccia grinzosa, fra la cuffia nera e il largo fazzoletto di lana a quadroni cupi sulle spalle, pareva assopita.

Affidata l'interessantissima bestia alle cure della cameriera, Lucilla uscì dalla stanza insieme a sua madre. Roberto e la signora Federica scesero anch'essi le scale e videro a partir la carrozza. Poscia s'avviarono a casa a piedi.

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