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Aggiornato: 6 giugno 2025


«Ora devesi osservare che le 26 maglie sono la base dei gheroncini, i quali si formano restringendo un punto ogni due giri di calza a ciascun lato della staffa davanti, che si va formando col progredir del lavoro. Avvertasi anche che per dare una bella forma al pedule, allorchè si saranno calati 15 punti da ciascun lato ai gheroncini, invece di stringere ogni 2 giri, si potr

Non ci faremo più oltre a dipingervi la marchesa Ginevra, a dirvi partitamente delle sue bellezze. Vorremmo aggiungere che aveva un piedino bello come la mano; ma voi sareste tali da voler sapere di che tessuto fosse la calza, di che colore il legaccio, a noi da volervelo dire.

Storie, storie! dichiarò Paolino Berlendi. Piccolette e rotondette, o rigide e secche, le americane si vedono a un chilometro di distanza; hanno qualche cosa di speciale nella toilette, nel passo, nell'atteggiamento, nei modi, nei gesti, che non ti inganna mai. Dico bene? «Ça te botte»? No, nient'affatto, non mi calza niente affatto! esclamò Nino d'Este.

Ma venne l'ora della partita, e don Alessio non transigeva: si preparò il tavolino, con il lume, le carte, e le solite fave per gettoni; i due avversari presero posto l'uno di faccia all'altro, motteggiando; donna Costanza sedette al suo con la calza. Coppe. Bastoni.... Danaro. A lei. E al tono della voce, e al modo che don Alessio pronunziava quel «a lei» si capiva che cominciava a stizzirsi.

Servo chi mi paga, per quantunque accetto una paga, se mi calza. Amo il sole, la vita orizzontale, le belle femmine, le belle feste, i boccali spumanti di lacryma Christi, i bei colpi di lancia, i bei tumulti di popolo, le belle cacce... Eccoti in due parole chi sono oggi. Un giorno io era Giordano figlio di Landolfo principe di Capua spogliato dai Normanni.

Quando si entra nel parco, un vivissimo bagliore fa chiudere gli occhi; ma si riaprono subito perchè si vuol vedere, si vuol sorridere, si vuole ammirare. L'animo è inclinato a trovare tutto buono e bello, la fantasia calza i coturni di festa, ogni pensiero di tristezza è dimenticato; si vorrebbe raddoppiare, triplicare la potenza visiva. Il paesaggio è vasto; sono viali interminabili, tracciati con un rettifilo egualissimo, bianchi, polverosi, senza un sassolino o una erbuccia parassita; ai due lati grandi prati di trifoglio, lasciato crescere a quattro dita da terra e che vi d

Ella stessa ci aveva lasciato cader dentro, sorridendo, un piccolo anello d'oro, un paio di profumate giarrettiere di seta. Era stata Befana a stessa, prevedendo che la Befana avrebbe lasciata vuota la calza. Nelle case de' poveri quella non entra. Chiarinella dormiva, sognando la pupattola della sua piccola amica. Alla dimane Malia si svegliò un poco più per tempo del solito.

La contessa Ginevra, che faceva la calza lentamente, mentre la contessa Maria andava in fretta come un piccolo telaio, osservò improvvisamente: Anche De Nittis tarda stasera. Aveva appena pronunciate queste parole, che De Nittis entrò: tutti gli si volsero col viso come illuminato, ma egli non strinse la mano che alla contessa Ginevra. Bice? chiese premurosamente. È nella sua camera.

Marta vegliava a terreno, menando i ferruzzi a fare la calza, e stava tutta orecchi. Ma per tutta la notte non udì nulla mai, salvo che la gatta, la quale aggomitolata sul seggiolone della signora, faceva le sue perpetue fusa.

Per lui succedono miracoli, succedono. Si capisce. Quanto sei cattiva, Vice'! Chi ti chiama a parlare con me? Va', vattene. Gennarino represse un moto di rabbia e si allontanò, gridando e decantando l'odore e il sapore delle sue pizze. Vicenzella continuò placidamente a far la calza fra il chiasso e il rumore della via, guardando in su, ogni tanto, come se aspettasse qualcuno.

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