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Aggiornato: 22 maggio 2025
Quando si entra nel parco, un vivissimo bagliore fa chiudere gli occhi; ma si riaprono subito perchè si vuol vedere, si vuol sorridere, si vuole ammirare. L'animo è inclinato a trovare tutto buono e bello, la fantasia calza i coturni di festa, ogni pensiero di tristezza è dimenticato; si vorrebbe raddoppiare, triplicare la potenza visiva. Il paesaggio è vasto; sono viali interminabili, tracciati con un rettifilo egualissimo, bianchi, polverosi, senza un sassolino o una erbuccia parassita; ai due lati grandi prati di trifoglio, lasciato crescere a quattro dita da terra e che vi d
Che altro possono essere stati se non una specie di sogno dello Spirito, quel fermento di atomi, quell'aggregarsi, quel distinguersi, quel combinarsi, e le consecutive formazioni sempre più addensantesi, sempre più moltiplicantisi, fino al prodursi delle nebulose, fino al condensarsi di essa in Soli immensi, fino al disgregarsi di questi Soli in sistemi solari, fino alle formazioni particolari di ogni singolo mondo di quei sistemi nei quali, forse, anzi senza forse, nessuna delle combinazioni chimiche aveva qualche analogia con quelle conosciute oggi; nessuna delle forme qualche lontana rassomiglianza con le forme di oggi; sistemi solari, mondi, creature viventi morte e sparite migliaia e migliaia di secoli prima che qualche indizio apparisse dell'infinito universo attuale, che l'occhio nostro scorge nelle notti stellate e che i nostri telescopii intravedono di mano in mano che la loro potenza visiva si accresce.
Che doveva importarmi della sua apparente indifferenza durante la giornata? Il mistero che circondava quel nostro amore mi riusciva deliziosissimo. E preparavo le domande da farle la sera dopo. Non dubitavo che la sera dopo ella sarebbe venuta a conversare con me, dubitavo però della sua potenza visiva a traverso il muro; attribuivo al caso la coincidenza delle sue risposte con la realt
I suoi occhi erano fissi sulle colonne di quel diario, ma sembravano guardare di dentro piuttostochè di fuori, parevano aver concentrata tutta la loro virtù visiva in sè medesimi, e non occuparsi che di ciò che avveniva nell'animo del giovine.
La luna illuminava le lagune; uno de' suoi raggi cadde sul volto di quella persona, nell'atto che metteva fra le mani di colui che mi rapiva qualche cosa, che non distinsi; quantunque più morta che viva, ed incapace di muovermi, io concentrai tutto quanto potevo avere di forza visiva, di attenzione, sul volto della persona, che parlava col mio rapitore... Era una donna.... una donna giovine e bellissima.
In presenza dell'infermo la nuova diagnosi non si allontanò di molto da quella del dottor russo; il fenomeno si poteva interpretare come una interruzione momentanea dell'azione visiva prodotta da coaguli sanguigni.
Parola Del Giorno
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