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Aggiornato: 6 giugno 2025
Crede però che i soldi sieno sufficienti? Mi pare. Cinque once di cotone a quindici centesimi l'oncia, fanno per l'appunto settantacinque centesimi. La Gemma battè le mani della contentezza e fece subito comprare il cotone. La maestra le avviò la prima calza, le scrisse sopra un pezzetto di foglio le regole da osservarsi, e così la Gemma potè, a tempo avanzato, finire il suo lavorino.
Veste abiti di taglio semplice, ma di colori accesi; porta anch'essa la spagnoletta, ma di merletto bianco; e calza con gusto, scarpette di coppale, con tacchetti alti su calzette rosse, fiammanti: ha nell'aria e nel vestire un che della sivigliana.
Bebè, ch'era seduta sopra alcuni vecchi giornali sparsi sul pavimento, s'era levata una scarpina e una calza e guardava con grande ammirazione uno de' suoi piedini nudi. Anzi lo spettacolo pareva aver per lei una tale attrattiva che quando sua madre volle calzarla di nuovo ella protestò con tutte le sue forze.
«Si faranno 30 giri a 2 maglie diritte e a 2 maglie rovescie, alternativamente, per formare sul principio della calza una specie di elastico, che abbracci la gamba al disopra del ginocchio, onde il lembo superiore della calza non s'arrovesci, nè s'incartocci.
Per esempio, veda, stanotte la voleva esser bella, se non c'era io a liberare da questa calza il pertugio. L'acqua inondava la strada, e domattina per le giovenche, restava nel bacino quella del bucato. Siete dunque impiegato municipale? Spalancò gli occhi, come se gli avessi parlato chinese, poi rispose: Io sono il campanaro. È per questo che non posso andar a casa senza aver visitata la fontana.
Quando nella folta pelliccia muoveva i suoi piccoli piedi, la calza nera, così fina, percorsa da riflessi d’argento, mi faceva indovinare tra la balza il principio della sua nudit
Che te ne importa? quando si sta bene in salute. I due giovani risero di nuovo in coro e fecero ridere di nuovo la mamma zietta, che si sforzava di aguzzare una faccia severa sopra il calcagno d'una calza che teneva nelle mani. Essa temeva sempre in cuor suo che Flora si abituasse a scherzare col fuoco e ne avesse poi a riportare qualche scottatura.
Quando le disse per la prima volta che l'amava, erano alla finestra. La mamma, con un par d'occhiali sul naso aguzzando le sopracciglia, faceva la calza, seduta vicino alla lucerna. C'era un bel lume di luna, e nell'aria olezzante di zagara vibravano i malinconici accordi d'una chitarra. La fanciulla lo guardò teneramente, poi mise un sospiro, e abbandonò la bionda testolina sulla spalla di lui.
La mamma aveva messo a disposizione delle due sorelline un bel pezzo di tela, una matassa di cotone, dei ferri di calza, un uncinetto, del nastro bianco, del cordoncino, alcune striscie di stoffa e l'occorrente per cucire. Pensarono di fare un po' di corredino alla bambola, alla bambola nuova, che doveva patire un gran freddo nella sua vesticciuola di tarlantana rossa, a picchiolini d'oro.
Due ore dopo la mamma e la signora Veronica stavano silenziose intorno al suo letto: la fanciulla teneva gli occhi chiusi nella faccia di un pallore marmoreo. Aveva le vesti in disordine; dal corsetto sbottonato le traspariva il seno, e di sotto alle gonne le usciva una gamba con la calza bianca increspata, perchè il legaccio era caduto. La signora Veronica si chinò ad accarezzarle i capelli.
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