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Ma senza dubbio, io al tuo posto non avrei dubitato d'una moglie d'un amico, stando le cose come sono.... Al Caccianimico parlerò io.... Tu? Che vuoi dirgli?

Donna sul far della sera! mi susurrò il Caccianimico, mentre passava Angela Tintaro al braccio d'una giovanetta bruna. Piacevole, però. Non è piacevole? Ti sfido a scoprirle un amante. Anche Angela Tintaro! Questa no; questa, poi, in casa mia, non avrebbe messo piede. Ella si dirigeva ora verso di me, sola. C'è la sua signora, qui, non è vero? domandò offrendomi la mano. L'ho vista.

Onde, la sua vita era in preda ai mille fattori che costituivano il suo carattere; e la definizione più vera d'Ettore Caccianimico poteva limitarsi a considerarlo uomo senza linea di condotta e fors'anco senza mai un perchè d'azione. In questo senso, egli era cieco; si buttava a un'impresa o ne rifuggiva con terrore, egualmente; e se avesse dovuto spiegar la sua esistenza, avrebbe scoperto che quei motivi i quali l'avevano annientato in una vicenda, erano i medesimi che in altra vicenda eguale l'avevano infiammato di volont

Volevi anche tu un estremo rimedio a un male supposto estremo? No, risposi; non ho chiesto io, questo giudizio.... Son venuto qui per spiegare la mia condotta e in ogni caso non avrei resa Lidia responsabile, ma il Caccianimico.... Vi fidate di me? disse allora donna Teresa. Fate quel che vi ordina vostro padre, chiamato a giudicarvi.

A quella festa, la presenza di Giorgio Uglio mi stupì non poco. Bell'uomo, Giorgio Uglio, dalle membra flessibili per assidui esercizî di scherma; un po' vano, così da meritarsi il soprannome di uomo-camelia che il Caccianimico gli aveva dato a indicar la sua fatua eleganza.

Sai bene, mi disse Ettore Caccianimico, quand'io gli spiegai tutto questo, incontrandolo per via. È inutile; essa medesima non ha alcun riguardo. Ma Giorgio, come può farsi delle illusioni? Non se le far

Amo i divertimenti onesti, la compagnia dei giovani ed i ricordi dei vecchi, diceva. Quando sarò di peso, mi farò saltar le cervella. Sua moglie, Clara Caccianimico, la quale in trent'anni di matrimonio non s'era visto vicino Ettore per più di quattro mesi di séguito, era una donna alta, robusta, rossa in viso, cordiale.

Mentre chiedevo al Caccianimico perchè Giorgio fosse solo, Giorgio stesso mi venne incontro a mani aperte.

La scoperta ingenua mi consolò tutto quel giorno, e il lavorìo d'adattamento al luogo e alla casa venne compiendosi così felicemente, ch'io non ebbi osservazioni a sollevare quando Lidia mi pregò di condurla dopo pranzo alla villa Caccianimico. la notte fu tormentosa d'insonnia; l'indomani il paesaggio sereno fu inquinato dalle mie impressioni soggettive.

Non ti pare? fece Lidia, senza rilevar l'inflessione ironica delle mie parole. La sera medesima, verso le dieci, mi ritirai in camera colla scusa di rispondere a qualche lettera. Mandami Andrea. Lo incaricherò di portare un viglietto ai Caccianimico, disse Lidia. Andrea serve a me per il momento, risposi. Lo manderai più tardi; così il pretesto sembrer