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Aggiornato: 14 giugno 2025


Ma non avete notato che aggiunse subito: «oppure il ricordo del vostro color bruno se eravate bruna» ? S'è ricordato perfettamente che io, «allora», ero bruna. Belcredi. Ma che! Ma che! I miei capelli, dottore, sono difatti bruni come quelli di mia figlia. E perciò s'è messo a parlare di lei! Belcredi. Ma se non la conosce, vostra figlia! Se non l'ha mai veduta! Donna Matilde. Appunto!

Tutte l'acque che son di qua piu` monde, parrieno avere in se' mistura alcuna, verso di quella, che nulla nasconde, avvegna che si mova bruna bruna sotto l'ombra perpetua, che mai raggiar non lascia sole ivi ne' luna. Coi pie` ristretti e con li occhi passai di la` dal fiumicello, per mirare la gran variazion d'i freschi mai;

Era una vecchia casa piena di memorie; grande, bruna, uniforme, coperta qua e l

Come sono belli; io vi amo e vi saluto. Vi amo perchè dai vostri calici spira una dolcezza triste e solitaria; v'amo perchè la bruna fanciulla poetica pure vi ama; v'amo infine perchè siete i fiori, i figli della primavera. *Dei piaceri nell'estate.* Le tiepide aurette primaverili più non scuotono mollemente la nera treccia di capelli.

Questo poi no... Diavolo!... Come se fossi una bimba... Chiamerò il vostro Dalla Bruna, ci tenete proprio?... lo chiamerò fra alcuni giorni, se non sarò guarita del tutto... Voi non confesserete mai di non esser guarita. Ella parve raccogliersi alquanto; indi riprese: Ebbene, facciamo così.

Fulvia sorrise a questo slancio esagerato di passione, scotendo adorabilmente la testa bruna in atto di dolce denegazione. Non credi? riprese Paolo, corrucciato alquanto, come un fanciullo contrariato in una sua ingenua espansione.

Io voglio quella! Io questa! Io quest'altra! La bruna! La grassa! Quella più modesta! Di qua, di qua! Da questa parte! Silenzio, silenzio! La vecchia vuol parlare! Ascoltate!... Un momento! Bisogna contare le prescelte! disse una dal viso sconciamente butterato Devono essere nove, con la vecchia. Sotto il sole, davanti al pozzo, la fila delle suore aspettava.

Imprigionata in gonne inamidate, in busti, in cerchi di balena e di acciaio, le trecce composte, il capo inquadrato in un cappellino rosa ella che era bruna, stretta, stecchita, Regina aveva l'aria stupida, imbarazzata. Non sapeva più camminare, sedere, parlare, muoversi. Si dibatteva goffamente come un pesce tirato dall'acqua.

Le madri, le zie, le nonne facevano alla sala una corona di faccie strane, rugose, ma pur liete; armate il capo di certe cuffie cadenti, ravvolte ne' scialli di lana bigia, rossa o bruna; sicure poi, o confidenti, nella virtù delle figliuole, chiudevano un occhio allorchè passavano dinanzi a loro nei rapidi giri del vals o del galoppo; o si intrattenevano alla cheta fra loro, ridendo, soffregandosi le mani, facendo pettegolezzo or de' mariti, or de' padroni o che so io; e ad ogni po' sbirciavano nell'altra stanza, per vedere se il momento della cena fosse venuto.

Mia sorella Angelica; ripigliò il signor Francesco. Ella fa qui da padrona di casa, poichè i miei figli hanno perduta la madre. E sospirò, il re della montagna, mentre Gino salutava. La seconda che veniva verso di lui era più giovane di qualche anno, bruna, dall'occhio ardito, dalle labbra tumide, indizio di bont

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