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Portava al collo un fazzoletto di seta di vari colori vivaci, messo alla rinfusa per difendersi dalle brezze autunnali. Ma questa semplice precauzione era bastata a mascherare i difetti del vestito, che solevano dispiacere al cugino.

Quando le neve ricopre il terreno si crede che la natura sia morta, ma alle brezze della primavera i germi assopiti si sviluppano ed una nuova vegetazione incomincia.

Dopo due ore di amore forsennato, atroce, lacerante, disperato, scendiamo languidi stanchi felici nella strada affocata per portare le nostre anime al mare che ha i lenti balsami le filosofiche brezze persuasive i lunghi sorrisi d'oro ridente e prezioso. Ondeggiamo nella carrozzella a Mergellina. Sera calda, gonfia di tutti gli odori agrodolci leziosi delle alghe.

Era quasi mezzanotte quando uscii di casa Bruni colla Rosa e con Bitto. Spirava una di quelle brezze che arrestano l'acqua delle cascate cambiandole in cristallo, eppure io non sentivo il freddo, tanto era elevata la temperatura del mio cuore.

« bene, ho detto io. Ma non vi ho messo più attenzione che alle brezze delle mie montagne che folleggiavano la sera con le anella delle mie trecce. Io sono povera. «Le donne povere amano pure e si maritano anch'esse, ha osservato il Padre Piombini. «Gli è possibile, ho osservato io, ma l'amore che batte i denti non vive guari.

Balzai dal letto, mi vestii, ed aperta la finestra aspirai avidamente le brezze mattinali. Il palazzo Brisnago era sempre chiuso, le piante del giardino erano cresciute: tanto meglio! potevo guardare francamente senza scrupoli. La finestra e il giardino mi rammentavano naturalmente il mazzetto raccolto e il bacio respinto, ma mi dicevano in pari tempo: tutto è finito!...

Mille brezze avvelenatrici spiavano il vostro passaggio; mille morbide primavere dall'ali di vampiro vi assopirono voluttuosamente. Subito le lupe della lussuria, urlarono in fondo ai boschi. Ai lenti soffi rosei del crepuscolo, gli uomini schiacciarono sotto i baci le donne ignude fra le loro braccia.

Oh, portami lassù!... Ch’io possa amarti In faccia a l’acri montanine brezze, Fra i ciclami e gli abeti, e inebbriarti Di sorrisi d’aurora e di carezze!... Qui grigia nebbia sul mio cor ristagna; Nelle risaie muor la poesia; Voglio amarti lassù, de la montagna Nel silenzio immortal.... portami via!...

Giù nella strada profonda l'andirivieni febbrile dei calefati, e su in alto il lacerarsi soave delle brezze color di rosa! O Siciliani! O voi, che fin dai tempi brumosi notte e giorno lottate a corpo a corpo coll'ira dei vulcani, amo le vostro animo che fiammeggiano come folli propaggini del fuoco centrale!