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Si figuri se non gliele darei; ma in cucina non c'è più un solo boccone di carne. Dunque, non mi dai niente? Le potrei dare.... le posso dare.... E finge di pensare. Dunque? sentiamo! Le posso dare.... l'indirizzo di un'altra trattoria. Eh! va all'inferno. Se, però, il signore si contentasse di qualche cosa di freddo!... Cioè? Per esempio.... una granita di limone.

Ora tutte queste cose così naturali e così semplici, anzi così abituali, erano abituali semplici e naturali perchè c'era quell'uomo che vi pensava: quell'uomo che si alzava al mattino col lume, che la sera andava via col boccone in bocca, che poco fa ansimava per aver dato a lui Giacomino, due piccoli pugni, che avea detto «vergogna!» e avea la barba quasi bianca.

Don Davide, che ha tra loro il suo chierico, va a dir messa spesso collo schianto del cuore. Gli rincresce di non avere sempre un boccone di pane da dargli. Quel ragazzo patisce la fame sotto la sorveglianza governativa! Se fossi direttore dello stabilimento butterei via lo stipendio. Non saprei mangiare coi piedi sotto la tavola senza pensare al battaglione di affamati sotto la mia custodia.

Maud s'impressionava sempre, apprendendo che l'andava più male. A venti anni! vedere, a venti anni, la morte che si avanza a passo lento, cauto, guardingo, da traditrice!... Maud bevve un uovo fresco, prese una cucchiaiata di gelée ed un boccone di petto di beccaccia. Poi, si allungò sulla dormeuse. Sarah, impiedi innanzi a lei, attendeva l'ordine di darle le due fila della pila. Maud si taceva.

A che proposito far le budella cinquanta palmi lunghe, accioché peniamo tutto un giorno fin che il cibo si rassetti, si prepari e si smaltisca, e il gargarozzo, per lo quale sentiamo il gusto e l'esquisitezza de' cibi saporiti, di tre diti? ch'appena mangiato un boccone, cala giú, sparisce subito, come si mangiato non l'avesti?

Ma il cuore, malato veramente, era il mio. Avevo cantato tutta quella mattina stringendo appena la sua pallida mano, odorante di giunchiglia, fresca della sua primavera. Avevo mangiato un boccone all'osteria; mi ero chiuso nella mia stanza. Era un giorno ardente, e il sudore, con la passione, grondava dalla mia fronte. Come concludere quell'amore? Rapirla, e poi? E dove andare? Come vivere?

Giunsero al circo di legno, grande, costruito ieri; lo fecero scendere in un corridoio sotterraneo, cieco, e gli offersero il pasto della morte: alcuni mangiarono; altri rifiutarono. Egli pure. Non avrebbe potuto inghiottire un boccone. Perchè non si era dato la morte l

Si voltò timidamente e vide infatti che sedevano sul margine fra due campi mangiando il boccone del mezzogiorno. Tutte guardavano a lei. Vieni qui le gridò la Cristina vieni a mangiare con noi! Maria si raccolse un momento; si passò una mano su gli occhi; crollò la testa. Finalmente si mosse e adagio adagio si avvicinò al gruppo delle donne, sedette presso alla sorella e non fiatò.

Passato il bruciore della prima impressione, aveva risoluto di farsi animo, inghiottendo il boccone amaro, anzi mostrando d'infischiarsene, e c'era riuscito. Ma in quanto alla, genitrice... ah! ah! le preparava una magnifica sorpresa per quando l'Arcobaleno sarebbe stato in alto mare verso l'Equatore: un mucchio di debiti da pagare; e intanto si divertiva a tormentarla, a punzecchiarla.

MASTICA. Cosí tu fossi un pasticcio, ch'al primo ti porrei mano al cappello e mi ti tranguggiarei in un boccone! BALIA. Parea che non mi conoscessi. MASTICA. La fame m'avea cosí offuscati gli occhi che non ti conosceva. BALIA. Hai fame cosí mattino? MASTICA. Non sai tu che la mattina apro prima la bocca che gli occhi? BALIA. Ho bisogno del fatto tuo; odi un poco.