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Esposti a grave pericolo e feriti il generale Bartolomeo Galletti; Nino Bixio, che, uccisogli sotto il cavallo, si spinse fino a salire su un balcone del primo piano rimanendo gravemente ferito. Ebbero pure ferite mortali Francesco Daverio, Capo dello Stato Maggiore della Legione, il Colonnello Pulini primo aiutante di Campo di Garibaldi e tanti e tanti altri.

Poi, a un tratto si riscosse, si rianimò, come avesse preso una terribile risoluzione, e cominciò a cercare, a frugare nei cassetti.... So!... So!... So che cosa mi resta a fare! Tutto è pronto! e trovato un revolver glielo mostrò. Vedete? È un dono, una memoria di Nino Bixio! Povero Nino!

Scese il generale ad ascoltare la relazione delle gesta della valorosa divisione nella battaglia decisiva del 1.º ottobre. Garibaldi e il suo quartier generale, Bixio e i suoi uffiziali superiori, componevano uno splendido gruppo sulla fronte della divisione, che distesa per battaglioni non occupava tutto l'immenso cortile.

Appostò indi un battaglione del primo Reggimento in faccia a Giubiano, e intorno alle alture circostanti di Boscaccio e vi appoggiò il suo centro; collocato tra Villa Pero e la Villa De Cristoforis a San Pedrino, il rimanente del primo Reggimento sotto il comando di Cosenz, e fatta asserragliare anche quella strada, afforzò la sua destra dal lato di Milano; richiamò Bixio da Sant'Andrea, senza tralasciare di far battere da frequenti pattuglie a grande distanza la strada di Laveno, munì di barricate tutti gli sbocchi di Varese e provvedere così alla sua seconda linea; infine prescritte come eventuali linee di ritirata le strade di Induno e Sant'Ambrogio, tutto ispezionato co' suoi occhi, a tutti comunicando la sua intrepidezza e la sua fede, attese di piè fermo il nemico.

La fortuna però doveva continuare a proteggere la giusta impresa, ed al ritorno del Washington dagli Aranci, il Dittatore s'avviò verso Taormina, ove il generale Sirtori aveva diretto due piroscafi per il Mezzogiorno della Sicilia il Torino ed il Franklin. Imbarcossi col generale Bixio la di lui Divisione e felicemente giunsero a Melito sulla costa meridionale della Calabria. De' vivi inferno!

Il generale Bixio, entrando vivacemente, avvertì il dittatore che il nemico ritiravasi lentamente verso Villa San Giovanni, e dimandò se dovevasi sorprenderlo. E Garibaldi, affisando con sembiante di compiacenza l'audacissimo fra' suoi luogotenenti, che gli favellava in vernacolo genovese caro ai suoi orecchi: I nostri soldati hanno bisogno di riposo, e voi curatevi la ferita.