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Aggiornato: 1 luglio 2025
Pur, tra il buio, il periglio e la minaccia, Vittorïoso e bello egli passava: Fra le turpi bestemmie e l’ignominia, Innocente, passava. Quando, a tramonto, una pesante calma Il lanificio torbido invadea, E una stanchezza senza nome i petti De le donne opprimea,
Questa scena alpestre, questa pace tutta montana, questa quiete riposata e tranquilla, venivano però spezzate e rotte da alte grida che partivano da Acquaviva e dalle alture vicine. Erano voci di guerra, erano urla di vittoria e rabbia, spari, rimbombi, suono d'armi percosse, lunghi sospiri soffocati, brevi bestemmie. Due schiere italiane, l
«Parigi!... qua!... To!... canaglia...» e giù parolacce e bestemmie. Parigi, colla coda tra le gambe, tornava lentamente sotto la tavola: il gatto adagio adagio rientrava in cucina per un altro buco, e la bimba, ancora tremante, raccoglieva col cucchiaio la broda colata in terra.
Sacrr.... ruggì costui, accompagnando colla più energica delle sue bestemmie un terribile crac d'una ruota davanti, che fece piegare il legno da quella parte. Se non era pronto a saltar giù e a sorreggere la carrozza col suo gran corpo da gendarme, andavano tutti e quattro nel prato di sotto. Sacr... s'è rotta la ruota davanti. Vien giù.
A quattro a quattro, con accompagnamento di tromba e di bestemmie, traversando la citt
Pietro montava in furia, correvano pugni, si rodeva; ma poi, per lavarsi di quell'onta di essere stato fra i preti, per riavere la stima de' suoi condiscepoli, si sforzava persino a tirar giù certe bestemmie grosse come una casa, e che gli lasciavano poi, in fondo al cuore, un senso misterioso di rimorso e di timore.
Al mio grido egli fece uno sforzo, accompagnato da due o tre energiche bestemmie, e così lo scoglio in cui stavamo per investire fu, fortunatamente, evitato. Io lo avevo scorto mentre le ondate, rovesciandosi dall'altra parte, lo avevan lasciato per un istante scoperto. Era uno di quelli a fior d'acqua, pericolosissimo. Che cosa è stato? domandò Paolina. Niente.
Egli sfogava la sua ira con torrenti d'ingiurie all'indirizzo di Abù-el-Nèmr e con una interminabile sfilza di bestemmie, senza pensare che se il Mahdi avesse udito o saputo, non avrebbe esitato un sol momento a fargli saltare la testa con un colpo di scimitarra. Calmatosi un momento, si diede seriamente a pensare sul da farsi. Egli si trovava in un grande imbarazzo.
L'è andaa alla fornas coll'asen. E la fornace dov'è? Quell'uomo grande e grosso, con quel nome, con quella frusta, con quelle bestemmie aristocratiche cominciava quasi a far paura. Allora la vecchia prese a chiamare: Teresin, Teresin... Il conte e la contessa si guardarono un pezzo nel muso.
«Prendetevela con la natura, Conte di Caserta, che mi ordinò in modo da ridere, dove altri piange. Ma parvi questa cosa da piangere, vedervi tutte le notti tormentarvi innanzi un teschio inanimato, che non può sentire le vostre bestemmie, o le vostre preghiere: nè può maledirvi, nè perdonarvi? Io ve lo ho gi
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