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Aggiornato: 31 maggio 2025
Non creda donna Berta e ser Martino, per vedere un furare, altro offerere, vederli dentro al consiglio divino; che' quel puo` surgere, e quel puo` cadere>>. Paradiso: Canto XIV
Non creda donna Berta e ser Martino, per vedere un furare, altro offerere, vederli dentro al consiglio divino; ché quel può surgere, e quel può cadere». Paradiso · Canto XIV Dal centro al cerchio, e sì dal cerchio al centro movesi l’acqua in un ritondo vaso, secondo ch’è percosso fuori o dentro: ne la mia mente fé sùbito caso questo ch’io dico, sì come si tacque la glorïosa vita di Tommaso,
Lasciate, lasciate; dovete veder voi prima di tutto, perchè se mai, come non credo, io avessi preso abbaglio, non vorrei sentire le beffe del conte, che è si corrivo a dar la berta altrui.
Non creda donna Berta e ser Martino, per vedere un furare, altro offerere, vederli dentro al consiglio divino; che' quel puo` surgere, e quel puo` cadere>>. Paradiso: Canto XIV
La contessina Berta sedeva al pianoforte e suonava una romanza per la signora Morselli, che andava inutilmente in visibilio. La serata era fredda, quasi più fredda di quella della settimana antecedente; tutti i convenuti, qual più, qual meno, quale per un verso, quale per un altro, avevano le lune.
MALFATTO. Che volete? PRUDENZIO. Vieni qua e fa' che animadverti. MALFATTO. La berta me la date voi, alla fé. PRUDENZIO. Taci. Va' e chiama quel pincerna. MALFATTO. Che pincio volete? PRUDENZIO. Luzio, Luzio. Dove è? MALFATTO. È qua dentro. PRUDENZIO. Be', dilli che venga qua de fuori. MASTRO ANTONIO. Questo sè un bel fante per la Vostra Signoria!
Sì..... no... fate come volete. (Servo via Laura torna a sedere accanto al fuoco). Berta e Laurina avrebbero dovuto scrivermi almeno... povere bambine! Come pianger
D'anni quindici , fu dichiarato maggiorenne; d'anni diciassette disposato a Berta figliuola di Odone di Savoia e d'Adelaide di Torino; erede quello della potenza nuova de' conti di Savoia, questa dell'antica dei conti e marchesi di Torino; padre e madre amendue di que' principi alpigiani, che si vedono giá grandi fin d'allora in Italia, che veggiam ora riunire con felici auspizi tutta l'antica Liguria, tutta l'Italia occidentale.
Questi vi s'avvia con Matilde la gran contessa; giugne a Vercelli; e udito che scende Arrigo stesso, indietreggiano, si racchiudono in Canossa, antico e giá storico castello che era or della contessa. Intanto scende Arrigo con poca comitiva, ma con Berta, la moglie giá disprezzata ai dolci dí dopo lo sposalizio, or protettrice di lui al dí della sventura.
Manfredo sorrise a queste parole del caporale alemanno, chè in fatto il conte aveva per costume di dar la berta a quei buoni soldati, i quali, fuori dello schioppetto che sparavano a maraviglia avevano l'ingegno piuttosto grosso. Sorrise e seguì il caporale, che affrettò la discesa per allontanarlo dalla valle dove stavano a campo le sue genti.
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