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Aggiornato: 7 giugno 2025


Barbetta, attaccato al collo del suo contrabasso, ha la fortuna di non volgere le spalle alla platea e di potere, tra un from e l'altro, attingere l'ispirazione a quel volto divino. S'incomincia con un notturno di Chopin a soli archi, nel quale egli ha poca parte, tranne un sommesso accompagnamento; ma Bernardini è insuperabile, elettrizzante, un mago incantatore, non un suonatore di violino. All'ultima volata scoppia un applauso universale, in cui si sentono rumoreggiare le grosse mani dei compatrioti di Beethoven; applaudirebbe anche miss Tennis, se ciò fosse propre. Ma applaude per lei miss Dy, sul volto della quale erra e si confonde una strana impressione di sorpresa, mista a una curiosit

Poi fu Berlino che telegrafò perchè venisse «das Wunderkind»; e la piccina miracolosa andò a Berlino e suonò del Bach e del Beethoven nella consacrata «Saal der Philharmonie». Due vecchi alti e canuti vennero alla fine del concerto a vederla nella sala degli artisti; e solennemente le baciarono la fronte innocente ed ispirata, invocando su lei la benedizione del cielo.

L'emozione, che nessuna parola riesce ad esprimere, è per sua natura vaga, indefinita; questo carattere è quello che la musica consegue mirabilmente. Beethoven è il più grande psicologo. Qualche volta io sento di arrossire, tanto a fondo scruta nell'anima mia. 25 ottobre. Quando i miserabili accozzatori di parole hanno detto che una sensazione od una emozione sono ineffabili, hanno detto tutto.

SIRVENTESE, BALLATA, CANZONE, CANZONE A BALLO, SONETTO ecc. sono termini comuni alla musica ed alla poesia, con accenni alla PICCOLA DANZA QUADRATA DA SALOTTO. Le forme simmetriche, misurate, ripetentisi dopo dati periodi con lo stesso RITMO e con le stesse CADENZE-RIME, sono pure comuni alle due arti; IL POEMA DI DANTE e la SINFONIA DI BEETHOVEN vanno soggetti entrambi alla tirannia di una QUADRATURA DI PICCOLA DANZA BORGHESE. Non dico niente degli altri.

La testa nera ed energica del pianista segnava a scosse il ritmo. Ed ora Beethoven riconduceva l'arco di Anne-Marie dolcemente, a passi indugianti verso la china soave della prima melodia. E ancora una volta la testa dell'assistente si dimenò, ritmica, sull'«a solo», pel pianoforte. Giù, sul «fa» acuto cadde con attacco deciso e veemente l'arco di Anne-Marie.

Scompaiono tante persone ogni giorno in questa Napoli, e tante ne compaiono di nuove! Una sera, era qui la regina, si dava in onore di lei un concerto al Quartetto. Il vicoletto era pieno. Eravamo in parecchi amici, nella più grande aspettazione per un programma che prometteva Schumman, Wagner, Boccherini, Beethoven.

Mettere a fianco a fianco sulla scena Zacconi, la Duse, e Mayol, Sarah Bernhardt e Fregoli. Eseguire una sinfonia di Beethoven a rovescio, cominciando dall'ultima nota. Ridurre tutto Shakespeare ad un solo atto. Fare altrettanto con tutti gli attori più venerati. Far recitare Ernani da attori chiusi fino al collo in tanti sacchi.

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