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Aggiornato: 14 giugno 2025
E per mostrar ch'era sana, e che la sua corpulenza non le inceppava troppo i movimenti, si mise a giuocar con Bebè. Se la palleggiava sulle ginocchia, la prendeva sulle spalle, la rincorreva, si accovacciava per terra con lei. E in verit
Anzi negl'istanti in cui la fregola letteraria le si faceva sentir più forte, ella come per antidoto, prendeva in collo Bebè ed esclamava: Io sono una sciocca. Devi esser tu, tu sola, il mio romanzo, la mia letteratura, la mia gloria. Una festa che principia male....
All'idea che, in qualunque evento, gli sarebbe toccato separarsi dai Varedo, Eugenio Bardelli sentiva spuntare le lacrime agli occhi... Non veder più la signora Diana, non veder più Bebè!...
Nuovi orizzonti. L'avevano battezzata per Valeria, ma, poichè il nome pareva troppo solenne, preferivano, fin che era piccola, di chiamarla Bebè. A sei mesi ell'era piuttosto brutta che bella, piuttosto cattiva che buona, e spiegava istinti voraci ch'esaurivano il petto materno e costringevano a ricorrere all'aiuto del latte di capra, delle pappe e degli zuccherini, di cui la bimba era ghiotta fuor di misura, tanto da strillar di gioia quando glieli davano e da strillar di rabbia quando non volevano ripeterglieli. Del resto, indipendentemente dagli zuccherini, quegli strilli da pavone empivano spesso la casa, e il professore, turandosi gli orecchi, urlava da una camera all'altra alla moglie: Per carit
Solo davanti alla stazione ella si rianimò. Ivia ella disse. Miss Olivia era sul marciapiede, ad aspettare i Varedo. Teneva con la destra la sua seggiola a libro, teneva con la sinistra la scatola dei colori, ma consegnò le due cose a un fattorino perchè gliele custodisse, e aperse le braccia a Bebè che si protendeva verso di lei. O Bebè, darling.
L'inglese staccò dolcemente dal collo l'esili braccia che l'avvincevano, baciò ancora una volta Bebè, e la consegnò, strillante e dibattentesi invano, all'Irene. Diana e Miss Olivia s'abbracciarono. Grazie, grazie diceva Diana, durando fatica a frenare i singhiozzi. E addio. Non addio replicò Miss Harrison. Arrivederci. Ebbene, sì, arrivederci ripetè Diana con improvvisa energia.
Gli addii s'intrecciavano. Buon viaggio. Grazie... Diano loro notizie. Non mancheremo... E anche lei, signora Varedo, c'informi della salute di Bebè... Buondì, Bebè.... Ancora un bacio. Su Bebè, d
Ma Diana si stringeva nelle spalle. Ben altro ella pensava. Quando, come, Bebè aveva assorbito il veleno ch'ella non riusciva ancora a eliminare dal sangue? Era stato quel giorno, al Pincio, allorchè, sparito il sole, la temperatura s'era abbassata d'improvviso? O il germe fatale era gi
E soggiunse: Mi faccia il piacere, Bardelli, vada da un'altra parte... Finch'è qui lei, Bebè non si cheta... È venuto anche lei per aspettar Alberto naturalmente? Gi
Ora gliela riconsegno.... Va dalla mamma, Bebè, va dalla mamma. E liberatosi dal prezioso fardello, il professorino si accomiatò dalla Varedo. Corro subito al telegrafo. Grazie Bardelli, grazie.... E scusi di tutto. Spero che Alberto sar
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