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Aggiornato: 25 giugno 2025
Ma egli s'inviperì, e rizzatosi, stese le mani al volto di Nicla, gridò infuriato: E allora io lascerò che tu vada in barca con quel signore e che poi ti dica le brutte cose? e allora ti lascerò offendere? E anche quando sarò grande, se Duccio ti avr
La barca passò pel Canal grande ov'era situata la casa di Montoni. I palazzi di Sansovino e Palladio spiegavano agli occhi d'Emilia un genere di bellezza e magnificenza tale, onde la sua immaginazione non aveva potuto formarsi un'idea.
<<Flegias, Flegias, tu gridi a voto>>, disse lo mio segnore <<a questa volta: piu` non ci avrai che sol passando il loto>>. Qual e` colui che grande inganno ascolta che li sia fatto, e poi se ne rammarca, fecesi Flegias ne l'ira accolta. Lo duca mio discese ne la barca, e poi mi fece intrare appresso lui; e sol quand'io fui dentro parve carca.
Ah! Ti sei decisa! Sì, mi sono informata dalla cameriera dell'albergo: potremmo andare in barca fino a
Mi disse che sua moglie era occupata negli affari, che fra l'uno e l'altro bisognava aiutare la barca.
Ma quando disse: <<Lascia lui e varca; che' qui e` buono con l'ali e coi remi, quantunque puo`, ciascun pinger sua barca>>; dritto si` come andar vuolsi rife'mi con la persona, avvegna che i pensieri mi rimanessero e chinati e scemi. Io m'era mosso, e seguia volontieri del mio maestro i passi, e amendue gia` mostravam com'eravam leggeri;
Mentre io entro in casa a dar qualche ordine e a prendere un po' di denaro, tu vai a fissare una barca. Ogni momento è prezioso. Massimo rimasto solo continuò la discesa, ma ad ogni passo credeva di precipitare in una buca. Non per questo, non per assistere a questi dolori aveva attraversato il mare dopo dodici anni di esilio.
L'accenno alla conoscenza di dodici anni prima e alla gita in barca avevan posto la contessa sopra una traccia; e non le era stato difficile andar fino al fondo. Duccio Massenti era stato il suo primo fallo, ed egli lo sapeva; e sapendolo contava d'abbandonarla alla lesta per contrarre un ricco matrimonio.
Spuntava il dì sereno; non aleggiava vento Sulla spiaggia che il flutto batteva molle e lento, Da breve ora soltanto s'era levato il sole. La pura aura marina, che spira fresca ed ole Con un profumo amaro, facea ondeggiar la tela D'una tenda costrutta con una vecchia vela. Non una voce. Solo come un punto in distanza Qualche barca da pesca che lentamente avanza. Ma a un tratto dalla tenda una fanciulla bionda, Bella come la Venere che sorge in mezzo all'onda, Uscì qual visïone luminosa, inattesa. Sulle spalle superbe la chioma avea distesa, Ed il vestito bianco svelava la bellezza Delle sue forme pari alle antiche in purezza. I piedi sulla rena lasciavan delicata Orma di piante e dita che parevan di fata. Con gli occhi color d'aria dalle arcuate ciglia Guarda la giovin scena a cui ella somiglia Con una espressione di gioia giovanile. O la freschezza lieta d'un bel giorno d'aprile! Per toccar le conchiglie s'abbassava talora, Ed una ne ammirava tutta rosea, e sonora. Si soffermò un istante, gettò uno sguardo intorno All'orizzonte chiaro dove brillava il giorno, Formando una visiera della sua aperta palma, E poi ridente, piena d'una letizia calma Corse nel mar, siccome da alcun desir fatale Attratta, e avviluppata da un fascino ideale. Poi le mancò il terreno ed allungò le braccia, Le aprì, le riallungò, seguendo una sua traccia, E cominciò a nuotare con leggiadra baldanza. Gi
E non se n'era rammentato che la sera stessa della gita in barca, con Nicla e Duccio, per aver pretesto a un'altra gita, la quale cancellasse dal suo cuore e dal cuore di Nicla la triste impressione, il ricordo amaro della prima. Nicla aveva capito.
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