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Il barometro è basso, fece osservare Barbarini al primo medico; non avremo una comoda traversata. Dice il comandante se credi di sbarcare i due ammalati? Uno soltanto, il timoniere. L'altro va meglio. Mentre l'infermo, pallido, esangue, era portato su, nella barella, i primi gruppi degli sbarcati ritornavano a bordo; poco dopo giunsero insieme i due guardiamarina.

Solo Roccaforte, coi pugni chiusi, le mascelle contratte, incontrando lo sguardo febbrile del secondo, disse, senza essere interrogato a parole: , comandante: è Carleoni.... Barbarini si prese la fronte tra le mani: Come dirlo al padre? Ma gi

Quantunque la furia del mare non si calmasse, e la speranza fosse vana del tutto e irragionevole ormai, il secondo volle ancora indugiarsi in quelle acque, fece riprendere il giro in senso inverso. E la nave girò ancora, urlando, coi suoi mille occhi aperti, fisi, scrutanti. Più volte, sentendo che il tempo passava, Barbarini fu sul punto di abbandonare la ricerca, di gettare un ordine al timoniere: ma sempre la piet

Ormai ferma, la nave danzava una più folle danza; il pericolo che il debole guscio fosse sbattuto ed infranto contro il fianco d'acciaio era evidente. Barbarini restava esitante, con lo sguardo fiso e la fronte corrugata. La lancia è pronta, gridò poi, verso il ponte del comando. Posso ammainarla? Ammaina!

Andare a cercarlo personalmente, mentre era ancora in tempo?... Signor comandante, disse risolutamente al secondo, che sorvegliava alle gru l'imbarco delle provviste, il ritardo di Carleoni m'inquieta. Permette che vada a cercarlo io stesso? Ha mandato l'attendente? Sissignore, ma ho paura che non lo trovi. Sul viso di Barbarini si lesse una penosa esitazione.

Inerte, con la testa rovesciata, gli occhi stravolti, non aveva coscienza. Sul boccaporto si riebbe, si raddrizzò, disse: Grazie.... Non ho bisogno.... Barbarini, prenda lei il comando. Il secondo lo accompagnò fino al suo alloggio, lo adagiò sopra un divano, lo affidò a Catenuti e agli attendenti. Grazie!... Non ho bisogno....

Sulla plancia, Barbarini, l'ufficiale di rotta, l'ufficiale di guardia, spiavano anch'essi se nei gorghi verdi, se fra le creste bianche sorgesse un corpo, apparisse un viso. Nulla. Non si scorgeva nulla sulle reti di spuma distendentisi e dissolventisi incessantemente: solo la bocca di fiamma del salvagente luminoso ardeva ancora, sballottata dalle onde.

l'operazione era ancor finita, che egli gridò verso la plancia, dove Barbarini parlava con l'ufficiale di guardia: Le áncore sono rizzate! Faccia rompere le righe! Il giovane corse alla scala. In quel punto il fischio di «Prontiecheggiò all'altra estremit

Pochi, i maligni, si compiacevano del caso; la più gran parte dei marinai se ne dolevano, per il rispetto e l'amore che i due Carleoni, comandante e ufficiale, si meritavano. Cinque minuti prima delle cinque, dopo aver fatto avvertire gli ufficiali che prendessero i loro posti. Barbarini ordinò a quello di guardia: Chiami i fischi al centro.

E come Barbarini esitava, imbarazzato, volgendo uno sguardo disperato alla riva, il capo disse, forte, senza guardarlo: Il sottotenente di vascello Carleoni non è rientrato? Non disse: «Mio figlio». E Barbarini rispose, quasi duramente: No, comandante.