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Aggiornato: 6 giugno 2025
Io non seppi staccarmi da quel letto di morte rimasi. Vennero ad inchiodare la bara; la baciai per l'ultima volta e volli dirle "a rivederci," ma le lagrime fino a quel punto represse mi rigarono il volto e bagnarono le sue guancie cadaveriche, e senza volerlo mi venne detto "addio" più triste, più affannosa parola, e più propria. "Addio, benedetta creatura, addio."
Perchè prendo queste note su di me stesso? Se la parola traduce male il pensiero, come pretendere di adattarla all'espressione del sentimento? Se le mie parole fossero come i rintocchi di un mortorio, in una campagna spogliata e deserta, sotto un cielo plumbeo e opprimente come il coperchio di una bara, esprimerebbero esse l'agonia dell'anima? 18 ottobre.
Il bambino ha bisogno d'aria. Largo! "Io e mio fratello trasportavamo la culla che pareva una bara. Ma alla luce lo spettacolo era più atroce: a quella fredda luce candida della neve diffusa. E mia madre: " Ecco muore! Vedete, vedete, muore! Sentite: non ha più polso. "E il medico: " No, no. Respira. Finchè c'è fiato, c'è speranza. Coraggio!
Il trasporto fu quasi solenne; qualcuno, che si teneva nell'ombra, aveva pensato a tutto. Sulla bara erano state deposte due grandi corone di fiori. Tutta Venezia parlava del caso orrendo. La leggenda popolare contro la bella cantante si ridestava più fosca che mai. Nessuno poteva ora più trattenere la calunnia, neppure il buon abate Pildani.
Le due sorelle arrivarono in pochi minuti su la strada percorsa dal funerale. Un misero funerale! Davanti camminava un ragazzo con una lanterna; poi veniva il vecchio Scaramelli con la croce; indi la bara portata a spalla da quattro giovinotti e a mala pena coperta da un cencio nero, senza fiori, nè altro ornamento.
Ma per lei non c'era più dubbio. Al terzo giorno un indugio maggiore sarebbe stato irriverente e crudele come una più pronta levata. La povera Gisella fu composta nella bara, e molti fiori scesero a dormire con lei nel chiostro della chiesuola patronale, dove gi
Fratelli di tutte le terre, ripetete il giuramento che sulla sua bara, davanti alla madre ed alla vedova, davanti ai rappresentanti di tutto il popolo, davanti alla morte sacra a tutte le coscienze, Wolfsohn e Hans Herzl, il figlio maggiore, colla mano alzata sul feretro del padre han pronunziato per tutti i sionisti: „Tu non hai voluto che sulla tua bara fosse tenuto nessun discorso. La tua volont
Costanza. Non è vero, non è vero! Non può esser vero anche questo. Dio, Dio, che farò? Morire non basta. Mortella. No, non basta. Costanza. Figlia atroce, creatura di spasimo, quanto urlai, quanto mi travagliai per metterti al mondo! E mi sembra di partorirti un’altra volta dal mio terrore. Mortella. S’è vista una madre cullare una bara. Costanza.
A quella amara facezia un brivido corse per l'ossa al nostro giovane eroe. Si vide in una bara, portato da due becchini lunghesso un'aiuola del triste recinto, e pensò a Dogliani, a suo padre, a sua madre, che, poveretti, non sospettavano di nulla, e lo facevano forse gi
56 Ucciso Olindro, ne menò captiva la bella donna, addolorata in guisa, ch'a patto alcun restar non volea viva, e di grazia chiedea d'essere uccisa. Per morir si gittò giù d'una riva che vi trovò sopra un vallone assisa; e non poté morir, ma con la testa rotta rimase, e tutta fiacca e pesta. 57 Altrimente Tanacro riportarla a casa non poté che s'una bara.
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