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Gli Annali genovesi, in Muratori, R. I. S., tom. VI, pag. 576, dicono 10,000 fanti, 350 cavalli, 19 galee, 4 navi, ed 8 teride. Saba Malaspina, cont., pag. 364. allegando per questa impresa d'Affrica una relazione presentata al papa, porta 1,400 cavalli, e 8,000 fanti con le picche, oltre i balestrieri. Giovanni Villani, lib. 7, cap. 69, d

Dicevansi tavolaccini e palvesarii i balestrieri che combattevano al riparo d'un tavolaccio, o d'un palvese, scudi alti quanto la persona e terminati in punta, che si conficcavano in terra. L'argomentò mi tirerebbe a parlare eziandio delle macchine; ma il troppo stroppia e fo punto.

Per contro, il non vedere le artiglierie sugli approcci, diè grandemente da pensare al marchese. Il nemico se ne stava cheto nel campo; solo erano usciti pochi drappelli di balestrieri, correndo un tratto del lido, sulla fronte delle opere avanzate, e scambiando, come il giorno addietro, qualche colpo co' suoi.

All'indomani entrò un frate nel castello e parlò con Oberto, perchè lo zio era uscito coi balestrieri ad apparecchiare una offesa contro Adalberto, che continuamente faceva scorrazzare della cavalleria. Oberto parve assai dimesso, ricevette un rotolo di pergamena dal frate, e lo accommiatò: Che messere il vescovo ne faccia grazia! Speriamo nella Vergine di Saluzzo.

Alle osterie dove lo aspettavano i suoi balestrieri, beveva volentieri come un altro Passano. Amava classicamente il vino, pel colore, ancor più che non lo amasse pel sapore, quantunque al sapore non diniegasse giustizia. Al vino avrebbe fatto un inno in versi, se avesse avuto tempo, perchè in gioventù era stato poeta anche lui. Non potendo in versi, glielo faceva in prosa.

Salutato costui e lasciatogli le sue istruzioni, preso commiato dalla adolescente sposa di lui, che sperò invano di ritenerlo qualche ora, mosse per San Domenico alla porta di Santo Stefano, fuor della quale lo attendeva Pietro Gentile colla scorta dei balestrieri a cavallo. Ed era anche l

Il comandante della porta, veduto il sigillo coll'arme di Genova, avea dato loro il passo e la compagnia d'un drappelletto di balestrieri, che, parte per onoranza e parte per custodia, li condussero oltre.

Poco stante, il prigioniero entrò nella baracca di Anselmo Campora e i due balestrieri che lo avevano scortato si ritrassero fuori. Il paggio, intento a strofinare le sue stoviglie, dava le spalle al Maso; e il nostro curioso ne profittò per dare una sbirciata tra le commessure delle assi.

Questi, se arcadori e balestrieri, incominciavano la pugna; i cavalieri vi facevano poscia lo sforzo decisivo. Sepolti, per così dire, entro a montagne di ferro, portati da cavalli smisurati e coperti anch'essi di ferro, correvano a furia gli uni sugli altri, e vincitore era facilmente colui che levasse il nemico d'arcione.

I balestrieri, i quali con Guelardo s'incamminavano a disporsi, vedute le lance con Ugo che movevano verso di loro, credendo che quelle avessero dei nemici alle spalle, si diedero alla fuga, precedendole nella direzione che quelle avevano preso nel corso, e così oltrepassarono la facciata secondaria del castello, poi, trovato il terreno scosceso, mutarono cammino e presero a salire la montagna per nascondersi nelle macchie, e per quanto le lance gridassero ad avvertire Guelardo di ritornare, continuarono scompigliati.