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Aggiornato: 6 giugno 2025


Si esprime in un certo modo, che tutte le donne dovrebbero volergli un gran bene. Ma non dirglielo; replicò Fior d'oro. Venite qua, baciate me, e facciamo la pace. Con che gusto, signora! Così dicendo, l'ostessa della Gaita Zamorana saltò al collo del mozzo Bonito, e gli stampò due bacioni, uno per guancia. Avrebbe ricominciato, se non fosse stata fermata da una osservazione del cavaliere.

Quando Alberto Delle Some, conducendomi cortese presso a lei, disse il mio nome, ella volse il capo e li occhi grandi aprì su la mia faccia. Poi mi porse ambo le mani sorridendo. Avea le braccia sino al gomito scoperte, bianche, pure, di squisite forme; a' bei polsi rotondi eran finamente unite, come a stel fiori, le mani. Oh divine mani, oh bianche mani ch'io non ho baciate!

Come lo aveva desiderato! Quanto aveva sperato di vederlo! Se fosse giunto qualche tempo prima, quando era solo nella villa, come sarebbe stato felice, felice d'una gioia indescrivibile! Come gli sarebbe caduto ai piedi al più piccolo cenno, come gli avrebbe baciate le mani! Ora non si mosse. V'era qualcuno ch'egli amava assai più del suo padrone.

Baciate e ribaciate ce le riponevamo in seno, rimedio di zolfo allo ardore che ci divorava; così lo incauto fanciullo Spartano, per nascondere la volpe se la riponeva nel seno.

Il Leti, che pure era disinvolto, che pure in gioventú aveva baciate le ragazze in chiesa, rispose con una misera lettera impacciandosi a scherzare intorno la prigionia di madama e alla libert

E le mostrai le scalfitture ancora sanguinanti, come per rendere più meritoria l'offerta. "Oh se ella ora mi prendesse le mani" pensai. E mi passò su lo spirito, vago, il ricordo di un giorno lontanissimo in cui ella mi aveva baciate le mani scalfite dalle spine e aveva voluto suggere le stille di sangue che spuntavano l'una dopo l'altra.

Sempre!... ridendo, discorrendo, chine sullo stesso libro, con le faccia vicine. Dio! Dio! Anche adesso... erano insieme... forse s'erano baciate... Devo andare a casa subito, ansò Valeria, col viso livido e sfatto. Nino la teneva stretta. Ma perchè, amor mio? Cos'hai? Oh Dio! La mia creatura! singhiozzò Valeria.

Quella bocca era stata baciata! Quella fronte era stata baciata! Quelle mani erano state baciate! Quegli occhi avevano visto altri uomini in ginocchio dinanzi a quelle forme adorate! Dietro quella fronte, dei ricordi d'amore di altri amori! si svolgevano nell'istante preciso ch'egli metteva tutta l'anima nel parlarle dell'amore di lui! Quelle orecchie avevano sentite altre parole d'amore! Quelle labbra ne avevano pronunziate delle altre!... Ah! non era vero ch'ella fosse nata soltanto il giorno che era stata sua! Il passato esisteva, e fatale, irreparabile! Ah! ella aveva bene indovinato, prevedendo ch'egli sarebbe stato geloso del suo passato! Geloso egli lo era, e tanto più tormentosamente, quanto più inafferrabile era l'oggetto della sua gelosia. Disputarla ad un rivale presente, dare tutto il proprio sangue per conquistarla: che cosa sarebbe mai stato di fronte alla tortura del saperla stata gi

Poichè questo caso mostruoso, inaudito, è stato possibile, sogghigniamo e diciamo pure che la vita, nella sua più alta espressione che è l'amore, non è che un vano e miserabile sogno. Le due amiche si erano, all'uso napoletano, cordialmente baciate sulle guancie.

Egli si era di nuovo accostato a Lina e le aveva schioccato un bacio su una delle sue spalle d'avorio. Ora basta davvero! disse la ragazza, tirandolo dolcemente per un orecchio. Lucertolo lasciava fare, tutto lieto di quella curiosa carezza. Ora basta! è tempo che baciate... il chiavistello.

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