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Aggiornato: 15 luglio 2025


Benissimo, benissimo! diceva ella sorridendo ad un hyocroma, il cui fiore a tubo scarlatto e bleu sbocciava pien di salute. Si vede bene che fai buona compagnia col tuo vicino, la cui foglia verde argentea riposa lo sguardo! Vedete mo', come queste povere lavatere si annoiano! La loro rosa impallidisce troppo: ingialliscono. Sareste voi tristi perchè questi cestrums ai petali d'oro se ne vanno? Non affliggetevi giammai se i grandi passano: essi ebbero i loro di splendore... Alla buon'ora! mie piccole svensonie! Voi gorgheggiate delle vostre testoline bianche, rose e porpuree! Svegliatemi dunque un tantino codesti conoclynii, il cui azzurro si spessisce; codeste bigonie, i cui tubi scarlatti ed i fiori soffocano la coccarda lil

Madonne, e voi, messeri, io vel farei, s'io fossi uno speziale come sono un bel cacapensieri in campo azzurro. Ma vi voglio dire di me, se a sorte non mi cognosceste. Io sono un uomo, come voi vedete. E mia madre fu donna da bon tempo.

Mai aveva sciolto tanto amido azzurro nella catinella come questa volta per dare consistenza e splendore alla sua gonnella di mussolina. Al collo volle mettere le due fila di corallo rosso che facevano brillare il candore di cigno della sua carnagione; nei capelli bastava che ci fosse un nastro che li stringesse forte nel mezzo e li lasciasse cascare liberi alla greca.

Ma le finestre infatti erano aperte, e si vedeva, tra gli archi del loggiato, una specie di tendone azzurro, intessuto di stelle, scendere sovra una collina buia.

L'almea s'era messa allora ad agitare le braccia come cercasse di respingere l'ape che voleva punzecchiarla, atteggiando il suo superbo volto ad una grande angoscia, ed agitava il leggero velo azzurro con una variet

Addio Ponte San Marco, dove Aminta non vide il ponte il santo, ma donde mandò un saluto e un pensiero affettuoso a Calcinato su Chiese, nobile borgo ospitale, bianca apparizione torreggiante dal colmo d'un poggio, sul fondo verde azzurro della pianura lombarda.

Or s'apparecchia a por le forze estreme: lo scudo ove in azzurro è l'augel bianco, vinto da sdegno, si gittò lontano, e messe al brando e l'una e l'altra mano.

Sull'immenso sfondo verdognolo azzurro nereggiano gli scafi snelli dei mille bastimenti: e sugli scafi s'inclinano i bompressi, si drizzano i bassi alberi, gli alberi di gabbia, quelli di pappafico e l'aste: le sartie s'appoggiano alle gabbie, i pennoni recano il velame arrotolato, e le corde, le puleggie delle manovre dormenti e delle correnti formano gli apparecchi altissimi dei lucrosi saltimbanchi del mare.

E poi egli assisteva sempre con vero piacere alla conversione del sinistro nipote il quale si avvicinava a grandi passi verso il centro, si avvicinava, e da rosso scarlatto s'era fatto d'un bel viola canonico, inondato com'era continuamente dallo sguardo azzurro della sua Lalla... dallo sguardo! Ritornarono a casa tristi e muti.

Dov'è questa Ninfa, che io non la vedo? disse Aminta, volgendo gli occhi al sommo della balza. Eccola! disse Gino, indicando Fiordispina. La fanciulla era seduta sul masso, e la sua bella testa di Minerva Glaucopide spiccava con la precisione di un antico cammèo sul fondo azzurro del cielo. Vada per il complimento! rispose Aminta, ridendo. Ma non ha i capegli d'oro, che ci ha promessi Don Pietro.

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