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Aggiornato: 10 luglio 2025
Voi non avete fatto questo viaggio invano, le disse Rosina, nè partirete così presto da noi. Che mai sarebbero le ricchezze, se non un peso, quando non si spendessero per rendere meno misero il nostro simile? Madama, i vostri sensi mi sono carissimi ed armonizzano colla buona fama che corre di voi anche nelle altre Antille.
«Voi non avete saputo osare. Vi siete fatti stromento ignobile delle persecuzioni monarchiche. Avete violato i diritti della sventura. Avete scacciato quei che abbracciavano, invocando, i vostri focolari. Avete rinegato il vincolo più sacro che unisca l'uomo a Dio, la piet
CLERIA. L'amor che vi porto e la gelosia che ho dell'onor mio, stanno al pari ad una bilancia. Dio sa come posso negarlovi. ESSANDRO. Non mi avete detto poco anzi, signora, che voi me vi donavate e che eravate mia? Dunque, come di cosa mia ne vo' disporre a quel che voglio, né voi potrete negarmi cosa alcuna; e il negarmi questa grazia è il negarmi voi stessa.
Gli avrete detto che tornino domani quand'io non ci sarò. No disse Aldo. Che cosa gli avete detto dunque sottovoce? Nulla. Bugiardo. Nulla non è una risposta. Rubieri ascoltatemi diss'ella seria se io so che voi, mi avete disobbedita non mi vedete più nè viva, nè morta, e anche la Venere resterebbe a mezzo. Ah questo è proprio assolutamente troppo. Mi promettete di non andarla a trovare?
Voi lo avete visto assai brutto, nella sua conversazione col sottoprefetto di Castelnuovo Bedonia, e non solamente perchè lo annoiasse quella visita del rappresentante del governo. Gli erano rimaste scolpite in mente le parole del fratello Giocondo, e le andava considerando da tutti i lati. "Per non lasciarli soli!"
Ma, signore, le avete lette voi, quelle scritte? Sì. Allora, voi vi fate complice di una estorsione, di un adulterio, di una sostituzione, di un furto, di una prostituzione... che so ancora? voi tenete il sacco a coloro che rubano. Signore, i due re ed i loro ministri sono stati infami; il duca di Balbek forse il meno colpevole è stato infame anche egli.
S'io vi credessi re volgare, d'anima inetta o tirannica, non v'indirizzerei la parola dell'uomo libero. I re di tal tempra non lasciano al cittadino che la scelta fra l'armi e il silenzio. Ma voi, Sire, non siete tale. La natura, creandovi al trono, v'ha creato anche ad alti concetti ed a forti pensieri; e l'Italia sa che voi avete di regio più che la porpora. I re volgari infamano il trono su cui si assidono, e voi, Sire, per rapirlo all'infamia, per distruggere la nube di maledizioni di che lo aggravano i secoli, per circondarlo d'amore, non avete forse bisogno che d'udire la verit
Camilla comprese dal fremito di rabbia della principessa che ella non l'ingannava. Poi non era dessa abituata ad agire con precipitazione?... Si decise all'istante. Ebbene, sì, disse: egli ha amato donna Livia del Faro, ma crede che io non lo sappia. Tutto mi è noto soltanto per due lettere, che gli ho involate. Due lettere? Lettere di donna Livia? Sì. E le possedete? Le avete con voi?
Quasi sempre, in quei rari momenti, un altro sorriso mi riappariva; quello di Giuliana ancora inferma sui guanciali, il sorriso impreveduto che "s'attenuava, s'attenuava senza estinguersi." E il ricordo del lontano pomeriggio quieto in cui avevo inebriato d'un'ebrezza ingannevole la povera convalescente dalle mani così bianche; il ricordo della mattina in cui ella s'era levata per la prima volta e a mezzo della stanza m'era caduta fra le braccia ridendo e ansando; il ricordo del gesto veramente divino con cui ella m'aveva offerto l'amore, l'indulgenza, la pace, il bisogno, l'oblio, tutte le cose belle e tutte le cose buone, mi davano rimpianti e rimorsi senza fine disperati. La dolce e terribile domanda che Andrea Bolkonsky aveva letto sul viso estinto della principessa Lisa, io la leggevo di continuo sul viso ancor vivente di Giuliana: "Che avete fatto di me?" Nessun rimprovero era uscito dalla sua bocca; per diminuire la gravit
Padrone, voi mi avete per un tristo, perché son troppo buono: ché a tempi d'oggi per esser stimato buono dal tuo padrone, bisogna rubbarlo, assassinarlo a tutto suo potere. Ma perché mi stimate cosí tristo, che effetto cattivo avete di me veduto? FILIGENIO. Puoi negar tu che non sia il maggior ribaldo del mondo?
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