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Aggiornato: 10 giugno 2025
Non aveva voluto dire ai servi che si trattava della vita della duchessa, per timore di disonorare pubblicamente la moglie di Federico e donna Maria. Due ore dopo, il duca rientrò; era assai pallido. Gli fu tosto consegnato il biglietto. Il duca lo prese attonito e l'aprì. Rabbrividì leggendo queste linee: »Signor duca,
I pochi dettagli fornitimi da vostra sorella m'inducono a credere che il vostro genitore sia stato un cavaliere, scacciato giovanissimo dalla casa paterna per aver contratto nozze ineguali. Federico rimase attonito. La sorpresa lo rendeva muto. Non così di Camilla; era agitata, ma sembrava comprendere benissimo. E voi che potete dirmi? proseguì il conte.
Questi, non vedendo di buon occhio la separazione che esisteva di fatto tra Giuliano e la Baby, pensava di lasciare tutti i suoi milioni... al loro futuro primogenito. Andrea guardava attonito il Baldi, ma non capiva bene: Se i Castelguelfo non avevano figliuoli? Appunto per ciò! esclamò il vecchio ridendo sguaiatamente. Lo zio Pancrazio vuole che si dia principio alla successione!
Io dissi, con una voce che mi sforzai di rendere ferma: Sono venuto a pregarti di tenere a battesimo il mio figliuolo. Il vecchio mi guardò attonito, poi guardò mio fratello. La sua confusione crebbe. Egli mormorò: A me tanto onore! Che mi rispondi?
Rimase attonito; mille pensieri, mille immagini confuse gli traversarono la mente. Il triste dramma della sua vita gli lampeggiò nello sguardo, in quello sguardo così fiero da prima, e in ultimo così raumiliato. Sentì allora venir meno le forze. Con moto istintivo le mani si stesero, per aggrapparsi al catenaccio, da cui si erano un istante spiccate.
Non m'inganno! Cosí ti hanno detto e a te pare che sia. Io vorrei che tu sapessi capire quello che sento. Io vorrei che tu me lo facessi capire con parole che fossero veramente tue! (attonito) Dell'anima!... (Si tortura i capelli con le dita nervose. La sua sensibilit
Se avessi avuto in tasca un collare dell'Annunziata, glielo avrei buttato al collo. Non avendolo, gli espressi la mia infinita gratitudine con un diluvio di parole, che lo fecero rimanere attonito, come direbbe il marchese Colombi, senza potere attribuire. Dopo di che, entrammo nella citt
Il suo volto non esprimeva nessuna emozione; egli non sembrava nè commosso, nè addolorato; era soltanto attonito, sbalordito. Attraversò l'anticamera con un passo grave, pesante, senza nemmeno badare che era piena di donne inginocchiate, che recitavano preghiere. Erano le sorelle della Scuola Cristiana.
Diamo mano a' fatti: andiamo a comprar galli d'India, polli, piccioni e fegatelli; e prepariamo l'osteria, che fra poco tempo saranno in Napoli. GIACOMINO. O cuor del mio spirito, o spirito dell'anima mia, o spirito ed anima del mio cuore, ti vedrò forse oggi e senza forse in Napoli ed in casa mia? CAPPIO. Come stai cosí attonito?
«Io guardava con meraviglia e tristezza quei sembianti sconosciuti. Essi mi parlavano dei grandi progressi sociali avvenuti nel corso di mezzo secolo, mi annunziavano il prossimo trionfo della riforma naturalista, mi promettevano ovazioni, glorificazioni, quali nessun orgoglio umano avrebbe osato sognare. Io li ascoltava attonito, quasi svogliato.
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