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Ma in questa procella di pensieri che turbava incessantemente lo spirito dell'Albani, un astro solitario brillava di luce perenne la fanciulla dell'amore e del perdono Fidelia!

Oh! viva il nome tuo, viva il gagliardo Tuo braccio e l'alma a tutte prove invitta, Primo, solo, raggiante astro Nizzardo Fra tant'ombre d'obbrobrio e di sconfitta! Dove che fra le genti io giri il guardo, Ne la lor libert

Guardava gelida; Ed ei sentì che l'occhio senza pianto Dicea che aveva amato più di lui. La terra è un punto in mezzo al firmamento, Tra una polve di soli astro ignorato: Atomo è l'uomo ignaro del suo fato, Che appena nato è spento. Cosi pensiam nelle ore solit

L'antico cospiratore Giovanni non aveva potuto resistere alla tentazione di ritornare a pescare, come suol dirsi, nel torbo: le grandi mutazioni suscitatesi nella vecchia Europa al comparire di colui che il signor Basilio e molti chiamavano astro novello avevano scosso Giovanni. La Guglielmi, il buon Gonsalvo, Iago erano scesi nel sepolcro. Chi mai poteva trattenere quello spirito bollente?

Ella viene, misera! in traccia di un astro, che la guidi per tenebre più buie del cielo di questa notte infernale. Ella viene a cercare un fiore caduto dai giardini celesti nell'anima umana la speranza.

La Falsa-Testuggine sospirò profondamente, e con voce talvolta soffocata da singhiozzi, cantò così: "Astro di sera! O verdeggiante e ricca Zuppa che fumi in concava zuppiera! In te rapito il cucchiaion si ficca, E ne riempie una scodella intiera! Astro di sera! deliziosa Zuppa! In te il mio pan s'inzuppa! E di te canto o Zup pa! Canto all'Astro di sera; Canto la tua bont

Ho bene inteso; risposi, dopo essermi inchinato profondamente alla cortesia dell'invito. C'è un astro nuovo, sull'orizzonte di Corsenna, e dicono che ci abbia gi

Quale per li seren tranquilli e puri discorre ad ora ad or subito foco, movendo li occhi che stavan sicuri, e pare stella che tramuti loco, se non che da la parte ond'e' s'accende nulla sen perde, ed esso dura poco: tale dal corno che 'n destro si stende a pie` di quella croce corse un astro de la costellazion che li` resplende;

Guardate in una festa da ballo, dove compaia a un tratto qualche astro, e vedrete le occhiate bieche, e gli sguardi di traverso, in tutte le altre donne che prima comparivano sciolte, sorridenti e felici.

La povera tosa metteva il capo dappertutto. Correva manoscritta una mesta poesia in morte di Silvio Pellico, vi era alcuno che non sapesse recitarla a memoria. Quella poesia cominciava coi versi: Luna, romito aereo, Tranquillo astro d'argento....