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Aggiornato: 29 maggio 2025
«Bensì, finchè il primo perno della Rivoluzione, ossia l'Indipendenza, non sia ottenuto, essa riconosce che tutto deve essere rivolto a quello scopo. Finchè quindi il territorio Italiano non sia sgombro dal nemico, essa non riconosce che armi e guerra con tutti i mezzi. Una dichiarazione di doveri, una di diritti, ma l'effetto sospeso fino all'emancipazione del territorio: un Potere dittatoriale, fortemente accentrato, composto d'un individuo deputato per ciascuna provincia , riunito a consesso permanente, responsabile allo spirar del mandato, vegliato nell'esercizio del suo potere dall'opinione pubblica e dalla Giovine Italia convertita in Associazione Nazionale: primi provvedimenti intorno alla stampa, intorno ai giudizî criminali, intorno alle annone, intorno all'amministrazione, e null'altro: creato intanto Commissioni che maturino progetti di legislazione politica e civile da presentarsi al Congresso Nazionale raccolto, libero il territorio, in Roma: vietati gli accordi col nemico sul territorio: i cittadini armati chiamati a guardar la citt
Venuti di lá lo zelante Annone con due altri arcivescovi tedeschi, ei li ricevette a Lucca, presso alle sue alleate, le due grandi contesse; e forte di tal aiuto, e di quello dell'opinione italiana, e del grande accrescimento preso da venticinque anni dalla potenza papale, rinnovò ed oltrepassò l'esempio de' papi giudici de' re Carolingi.
E per dar prova più solenne in qual conto e' tenesse vostre minacce e vostri desideri, fe' trarsi avanti i chierici ed i laici di Colonia, venuti a supplicarlo di eleggere il successore di Annone, e li costrinse o ad accettare per arcivescovo un tale Idolfo, uomo di bassa lega, ovvero a star senza pastore finchè loro ne salisse la noia. Idolfo fu accettato.
Sia come vuolsi, il favorito stomacò i principi di Lamagna per la sua strabocchevole ambizione e tirannia, e questi, unitisi a consiglio, primi gli arcivescovi Annone di Colonia e Sigofredo da Magonza, trassero dalla loro molti altri e decisero di sottrarre Enrico alla tutela della madre e del cortigiano.
Quindi a complicarsi in tutta Italia le parti dei due, e dell'imperio e delle cittá, e degli zelanti e de' nemici della riforma, e d'italiani e tedeschi, e duchi di Toscana e Normanni di Puglia, fino al 1066, che per opera di Annone di Colonia e d'Ildebrando fu deposto Cadaloo.
Ma fanciullo di sei anni, la tutela di lui fu prima di Agnese sua madre, poi di Annone arcivescovo di Colonia, uno zelante anzi austero prelato, poi di Adelberto di Brema tutto diverso, i quali ei prese in ira a vicenda, e con essi forse ogni uom di chiesa.
Parola Del Giorno
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