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Aggiornato: 2 ottobre 2025


Secondo il maestro, Andrea era uno degli innumerabili asini usciti dalla sua scuola, nel lungo esercizio delle sue funzioni dalle quali si era finalmente ritirato, lasciando il mondo, poco su poco giù, come lo aveva trovato alla prima lezione.

Ma era uomo di mondo mastro Andrea, e stimò esser da sciocco il perdere tutto il benefizio di quella scoperta. «Non si sa mai come possano andare le cose» era la sua massima. Basta andò diviato dallo zio Saverio.

Tutto il mondo, senza la Baby, gli parea vuoto e triste. Alcuni giorni dopo, ritornando Andrea a Castelguelfo, sentì che la Contessa era a letto, un po' raffreddata. Egli aveva gi

Egli non la guardava; pure quella figuretta gentile, la sentiva, la vedeva muoversi nell'anima e nel sangue. Per quanti discorsi fossero incominciati, Andrea taceva sempre, e tutt'al più non sapeva rispondere che con pochi monosillabi, o parole inconcludenti. In quella camera soffocava; dinanzi a quel letto soffriva turbamenti nuovi e terribili.

Andrea barcollante voleva menare dei pugni, allora la zuffa si riaccese, e Silvio lo mise alla porta a furia di calci nel deretano. In questo momento giunse il maestro Zecchini, che veniva, come al solito, a far compagnia all’ammalato. Sorpreso dallo spettacolo inaspettato, si gettò fra i combattenti, e giunse a separarli.

Interrogò il suo cuore, e il cuore gli rispose fra i rimorsi e la disperazione ch'egli era geloso e che ne soffriva come un dannato. Geloso!... Dunque... Dunque era l'amore?! , , era l'amore, e bisognava fuggire, nascondersi e non rivederla mai più!... Ma poi, Andrea di Santasillia, come succede quasi sempre in simili casi, invece di fuggire rimase a Verona e continuò a vedere la Contessina.

E quella non fu la sola volta che i Veneziani nella Siria mostrassero troppo chiaramente lo interesse della repubblica per la Persia, mentre si ha notizia di un Andrea Morosini, rinomatissimo pel vasto negozio di mercatura in Aleppo, che fu fatto morire per avere nell'anno 1526 sovvenuto di danari e di cavalli Roberto ambasciatore di Carlo V, che passava in Persia .

Andrea strinse le mani congiunte, come in atto di adorazione; poi, nell'impeto della riconoscenza, riuscì a piegare il capo verso la sponda del letto, dove la monaca posava una mano, e la baciò, lasciandola bagnata di lagrime.

Ascoltate la voce di Frate Andrea: questi uomini del Signore cercano di gettarci una corda di soccorso quando più non abbiamo vele remi per accostarci alla sponda".

Una fanciullina gli era corsa incontro offrendogli una rosa, e un signore, dai modi assai cortesi, e tutto vestito di nero, gli fe' prendere una dozzina di biglietti d'ingresso e lo accompagnò fino alle sale. Andrea non sapeva che fare.

Parola Del Giorno

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