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Aggiornato: 26 giugno 2025
Poi che Rodi atterrata, e di sue mura Fia cosparso l'incendio oltra le stelle; Vecchi ed infanti entro prigione oscura, E fian le madri vilipese ancelle, Io per vendetta di tua morte dura Scannerò con mia man cento donzelle, Ed ergerò sepolcro, in cui si miri Lunga memoria di tuoi bei martiri.
La fresca mallica s'è sposata all'amra , soavissimo degli alberi. Portenti questi dicono le ancelle, che fanno sperare vicine le nozze a Sacontala. Un'ape, lasciato il fiore della mallica, ronza intorno al volto di Sacontala. La vergine coll'agitar della mano tenta di togliersi d'innanzi quell'insetto importuno.
E si capiva che la più parte fossero ancelle della padrona, o del padrone di casa. Ma cinque o sei, che erano in prima fila, più giovani, e meglio adornate, si capiva ancora che fossero figliuole dei padroni di casa, o spose dei loro figliuoli.
|Il ciamberlano|. E non sapete dunque dell'infausta perdita di Sacontala? |Una delle ancelle|. Sí, sappiamo;... e dell'anello inoltre venuto in mano del re. |Il ciamberlano|. Poco adunque mi resta a dirvi. E mostrò segni evidenti d'estremo cordoglio e di pentimento.
e gia` le quattro ancelle eran del giorno rimase a dietro, e la quinta era al temo, drizzando pur in su` l'ardente corno, quando il mio duca: <<Io credo ch'a lo stremo le destre spalle volger ne convegna, girando il monte come far solemo>>. Cosi` l'usanza fu li` nostra insegna, e prendemmo la via con men sospetto per l'assentir di quell'anima degna.
e gia` le quattro ancelle eran del giorno rimase a dietro, e la quinta era al temo, drizzando pur in su` l'ardente corno, quando il mio duca: <<Io credo ch'a lo stremo le destre spalle volger ne convegna, girando il monte come far solemo>>. Cosi` l'usanza fu li` nostra insegna, e prendemmo la via con men sospetto per l'assentir di quell'anima degna.
Le ancelle atterrite, non sapevano che fare, e in quella confusione proponevano e rigettavan partiti, quando a un tratto odono un grido nella stanza vicina.
Cleopatra e l’amica di Petronio mi fanno sorridere quando penso a Madlen Green. Povere belle donne d’una volta!... ormai servite al cinematografo, per sollazzare gli ozi domenicali delle nostre ancelle, che al buio sopportano con brividi la mano dell’innamorato contrabbandiere...
Dopo i giuramenti del re, le ancelle, mendicate alcune scuse, destramente si ritirano e lasciano libertá agli amanti. La vergine. trovandosi sola con un uomo, diventa timida oltre l'usato, china gli occhi, accusa di tradimento le compagne, e vorrebbe partire anch'ella. Dushmanta gentilmente le si oppone. Ed ella: Lasciami, lasciami andare, te ne scongiuro. Oh destino mio infelice!
TIGEL. Il tuo signor per anco tal non ti crede; e, ad innocente farti, non bastava il munir di velen pria Eucero, e tutte le tue conscie ancelle, sí, che ai martir non resistesser: gli hai tolti ai tormenti, ma a te stessa il mezzo di scolparti toglievi... OTTAV. Or, qual novella menzogna?... TIGEL. Omai vieta Neron, che fallo non ben provato a te si apponga.
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