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Aggiornato: 31 maggio 2025
L'istesso fenomeno del mondo fisico, fra me e voi, si è sempre riprodotto nel mondo morale. Vi ho ammirata sempre, lo sapete, perchè il vostro carattere ha qualche cosa di assolutamente personale, perchè sotto il vivido sfavillare dello spirito, ho ritrovato un senso equo della vita, perchè a traverso gli erramenti naturali del cuore, il vostro onore mi è parso buono e perchè in mezzo a tutte le inevitabili influenze di corruzione, avete tanta ingenuit
Poi i loro gusti non avrebbero armonizzato. Che avrebbe fatto d'una sposa così melanconica?... Insomma egli trovava cento buone ragioni per felicitarsi di non averla presa in moglie. I vezzi di donna Maria facevano il resto. La bella principessa veniva ammirata dai parenti, lodata, corteggiata da tutti. Suo marito se ne compiaceva vivamente.
Povera signora! qualche volta credeva che il marchese fosse geloso: la mia padrona, benchè ammirata da tutti, era troppo onesta per meritare il più lieve sospetto. Fra tutti i cavalieri che frequentavano il castello eravene uno che mi pareva fatto per lei. Egli era così gentile, così galante!
Quale spettacolo! disse ammirata, disegnando nell'aria un gesto solenne. Quale spettacolo d'amore perfetto! Loredana diede in una risata; ma il cuore le martellava dalla gioia; una fanciullaggine di Filippo, un suo atto gentile, un pensiero di sollecitudine le snebbiavan dall'anima quelle ore di trepidanza che la vita mondana di lui le cagionava.
Povera Maria! Che destino perverso la incalzava nella vita! Creatura sacra, destinata dalla natura ad un altissimo fine; perfetta di corpo, senza quella bellezza procace che turba i sensi e offusca lo spirito; perfetta nell'anima, e ignara del proprio valore: la vera madre: la vera compagna dell'uomo semplice e saggio. Ed egli che l'aveva compresa, ammirata, amata da scienziato che sa e pesa il valore di un essere; da poeta che aspira all'ideale felicit
Ti ricordi che l'abbiamo veduta parecchie volte e lungamente ammirata dal basso della platea, dove stiamo noi, miseri mortali, a contemplare l'Olimpo? Si... mi pare... farfugliò Ariberti impacciato. Come, mi pare? Se non potevi mai spiccar gli occhi dal suo palchetto! Povera a lei se, dove giungevano gli occhi, fossero arrivati i denti! Tu le avresti levato i pezzi a dirittura.
In teatro, dall'alto del suo sgabello, egli dominava ad un tempo l'orchestra, il palco scenico e la folla ammirata degli spettatori. Era il nume delle armonie, il Prometeo che sprigiona la luce. Severissimo e qualche volta irritabile nell'esercizio del suo dominio musicale, egli era, nel consorzio privato, un buono e solazzevole camerata.
Che intendi tu per buon uso? Saprò che nome porta una bella signora che mi ha colpito, come si ama sapere il titolo di una bella incisione, ammirata avanti lettera; non ti sembra abbastanza platonico? Quand'è così, non ho niente a ridire. Avresti tu cangiato il vizio, per avventura?
E guardava il signor di Vaussana con piglio severo. Maurizio si volse a guardare dietro di sè. Non c'era nessuno; anche Filippo era uscito. Egli allora, cedendo ad un impulso repentino dell'anima, si accostò all'ufficiale, e a voce bassa, ma con accento vibrato, incominciò: Signor Dutolet, siete voi sempre di quella rara perizia nelle armi, che io ho ammirata altre volte?
Gelosie cieche, collere bieche lo avevano róso, vedendo circondata, ammirata, desiderata da altri la prediletta, credendola infinta, giudicandola capace di prendersi giuoco di lui; poi, ad un biglietto cortese, ad un invito, ad un sorriso, il paradiso; poi ancora, all'idea di dover presto o tardi partire, di non poter vivere sempre nel cerchio dell'ombra sua, l'inferno.
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