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Aggiornato: 11 giugno 2025


Desta Megera in Periandro ardire D'ancidere AMEDEO con uno strale; Ma rese van l'iniquo suo desire Angelo eletto, e lo stornò con l'ale: Perciò l'accolto in sen vuol reo martire Disfogar contro lui mostro infernale. Vola in Eden MAURIZIO, e coglie frutto, Onde in vigore è il gran guerrier ridotto.

Quali si fossero le eminenti virtù di Amedeo, il cui nome fu tramandato ai posteri col titolo di grande, basta consultare il conte Cibrario, l’illustre storico di Casa Savoia, e sapremo com’egli fu in continua guerra con vari principi di qua e di l

Rodj campioni, avvalorate i petti: Di quel grande AMEDEO giunta è la spada; E seco i turchi a guerreggiar costretti Non ch'altro, di fuggir non han pur strada. li conforta. E su la fin dei detti Ei parve stella, che per l'aria vada, Allor che più la notte il ciel n'adorna: E cinta d'aure ad AMEDEO sen torna.

Regge il Piemonte; e tra guerrieri acciari Gode sudando; e sol di gloria ha brama; E sangue di mille avi al mondo chiari, Chiaro risplende, ed AMEDEO si chiama; Or fatto campion solcare i mari, Ascoltando Ottoman cantar la fama, Di prevenir suoi corsi il prese cura; Schierò le genti ed assaltò le mura.

Frattanto l’imperatore movendo di Svizzera con pochi cavalli, passò la montagna per le terre di suo cognato Amedeo V, conte di Savoia, senz’armi perchè il paese era sicuro. Amedeo che era andato incontro ad Arrigo, e lo aveva festeggiato con regia pompa a Chambery, lo accompagnò in Italia con molto stuolo de’ suoi gentiluomini. Amedeo, Filippo e Lodovico di Savoia erano tutti per lui.

Nell'Amedeide minore, innanzi al canto primo si legge così: SOGGETTO DEL POEMA. «Che uno Amedeo di Savoja gi

Giunto è l'ultimo ; chiuse le porte A lui son del perdon; giusto è ch'ei mora; Ora dunque AMEDEO nel tragga a morte, Sangue, che tanto le mie leggi onora; E quinci infonde coraggioso e forte Spirto, onde l'alto cor più s'avvalora E contra il Turco a la sua fin d'appresso Pugna più ch'a mortal non è concesso.

L'alto AMEDEO, nel cui valor ti fidi, Ben contra Turchi, egli dicea, fu franco; Ei caccionne gran turba inverso i lidi, Le lor vestigia a seguitar non stanco; Vidi, che 'n fuga ei li disperse e vidi Che su l'arena gli trafisse, ed anco Ch'ei si spinse nel mar, folle consiglio, Che con immenso ardir sempre è periglio.

Mirabile soggiorno; in lui riposo Ricercando AMEDEO ripose il piede, E di MAURIZIO sopra il dir pensoso Appoggia il fianco ad un bel tronco, e siede; Ma pur su l'erba, e tra le piante ascoso Con lo sguardo infernal Megera il vede, E tra gli orror de la gentil dimora Pensa di far, che nol temendo ei mora.

Una volta trovò il vecchio Bortolo che stava rattoppando una rete all'ombra dei grandi platani. È in casa Regina? disse Flora al giardiniere. Credo che sia al ponticello. E quando si faranno queste nozze? Sento parlar della Madonna di settembre: ma i padroni son loro. Amedeo vorrebbe prima lasciar passare le Regate e cercar di vincere qualche premio. Quest'anno quei di Tremezzo voglion vincere.

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