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Andò molto volentieri: e dice che Amasia restò molto meravigliata, e che non solo non era vostra sposa ma che col pensiero ci era caduta mai, e che ha ben amicizia con Cintio ma che di voi non mosse parola mai; all'ultimo, che l'avevate presa in cambio: e le tornò la collana. Eccola. Avete inteso? ERASTO. Cosí fusse nato sordo! Ma non lo credo. DULONE. Perché non lo credete?

ERASTO. Non vorrei che costui patisse alcun male, per quanto mi val la vita, perché è il piú gentil, cortese e leal amico che mai nascesse, e mi ama svisceratamente. Volea ragionargli un poco de' fatti miei, ed è partito subito. Ma non so perché tardi tanto Dulone, il mio servo, ché ho mandato in dono una collana ad Amasia. Ma lo veggio venire.

Lo desiai per marito e, lo confesso, ne feci motto a mia madre; ella a mio padre e a voi, e ne ragionò con Arreotimo suo padre: ma egli non volse accettarmi mai. Oggi, ragionando egli con Amasia, disse voler ragionar meco alle due ore di notte.

PEDOFILO. Or di quel parentado che voi me prima ricercavate, io ne ricerco voi; e dove volevate dar Erasto ad Amasia mia, or vorrei dar Amasio a Lidia vostra.

Ella, conversando teco e conoscendo il tuo merito e il suo, e conoscendosi degna di te e tu di lei, conoscendo Amasia indegna di te e tu di lei, s'occecò nell'amar tuo; avendo animo di scoprirloti perché tu stavi invaghito di Amasia, per non morirsi di passione, si dispose ingannarti e giacque teco sotto nome di Amasia.

CINTIA. D'ogni cosa potrebbe di me temere fuorché d'esserle fatto oltraggio all'onore; e assicurala che starebbe con me come se stesse con una sua sorella. Orsú, mi parto, adio. BALIA. E io vo' andar a chiesa a far compagnia a Lidia fin a casa. Ma veggio Amasia sua amica dalla fenestra che mi fa segno. BALIA di Lidia, AMASIO sotto abito di donna. AMASIO. Balia balia, dove sei avviata?

Come ora stava ragionando col padre, se ora stava ragionando meco? DULONE. Alcun di noi sta fuor di . Dove voi avete ragionato con Amasia? ERASTO. In casa di Cintio, in quella finestra sovra la porta; nel por che tu facesti il piè nella strada, ella fu chiamata e partissi.

BALIA. Molto volentieri; ma siate destra che Cintio s'accorga di lei, pur ella dell'inganno. Signor Cintio, Dio vi dia ogni contento! CINTIA. Ne arei bisogno, signora Amasia mia padrona! E a voi doni Iddio ogni contento e felicitá; bisogna ch'io domandi come stiate ché vi veggio bellissima. AMASIO. L'affezion che mi portate vi fa parer cosí.

LIDIA. Siché avete pur inteso, Amasia, mia carissima sorella, dalla mia balia l'ostinata ostinazione di questo crudel di Cintio, cui servir lungo la gran conosciuta fede a mille segni han potuto tanto rammorbidire, che d'una finta parola mi fusse stato cortese e liberale.

Si cangiará piú tosto il mondo che cangi io voglia o pensiero, o Amasia. Lasciar io di amar Cintio? sarebbe piú possibile lasciar la vita: sarò di Cintio o della morte! Certo costui v'ará ammaliato. LIDIA. Le malie che ave usate contro di me sono i suoi gentil modi, i graziosi costumi e la sua bellezza. BALIA. O immutabil petto di femina, certo che voi non parete donna!