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Aggiornato: 7 giugno 2025


Ma cognosco or chiaro che tutto era a la mia futura vita amaro tòsco; perché, alfin, tai frutti si ricoglie di voi e di tai fiori tai fronde e rami suol vostra radice produr fra noi. Pianta empia, rea, mal nata! Che 'l ciel la sterpi. Ma di Giove l'ira a tanta iniquitá punire è tarda. Venga almen, poi, cosí grave e focosa che n'arda anca il terren con le radici.

Dálle questa collana; e sappia dirle ch'io glie la mando perché da lei intenda almen parte di mia sorte felice a cui si truova esser stata presente. Chi è piú contento al mondo? FILENO. È ben passata. Saranno pur finiti tanti pianti. Sempre ho sperato; ch'io sapeva bene quanto possa in noi l'oro che le porte che fosser di diamante rompe e spezza. Pensa che ci può il cor d'una donzella!

Sotto una rozza lapide sconnessa Dorme il vecchio curato del villaggio; Egli almen cogli offizii e colla messa Il nome a questa et

Molte altre cose ancor le ho ricavate in certi versi del poeta Marco, il qual facea composizion sfoggiate per que' che Amore avea presi con l'arco, e guadagnava almen per le insalate da qualche amante nello spender parco. Basta, tra il quadro e quella descrizione, posso dar di Marfisa opinione.

52 Dicea Ruggier: Se pur è Amon disposto che la figliuola imperatrice sia, con Leon non concluda così tosto: almen termine un anno anco mi dia; ch'io spero intanto, che da me deposto Leon col padre de l'imperio fia; e poi che tolto avrò lor le corone, genero indegno non sarò d'Amone.

Ben prega Mandricardo e il buon Ruggiero, che gli ridonin quel c'ha lor concesso; e tanto più che 'l lor litigio è un zero, degno in prova d'arme esser rimesso: e s'in ciò pur nol vogliono ubbidire, voglino almen la pugna differire.

1 Studisi ognun giovare altrui; che rade volte il ben far senza il suo premio fia: e se pur senza, almen non te ne accade morte danno ignominia ria. Chi nuoce altrui, tardi o per tempo cade il debito a scontar, che non s'oblia. Dice il proverbio, ch'a trovar si vanno gli uomini spesso, e i monti fermi stanno.

Con le tuo braccia i fianchi almen mi cinge, lasciami disfogar tanto desire: ch'inanzi che tu parta, ogni momento che teco io stia mi fa morir contento.

Drictamente si potrebbe dire a loro quella parola: «Maladecti tiepidi! che almen fuste voi pur ghiacci. Se voi non vi correggete, sarete vomicati dalla bocca mia», per quello modo che decto t'ho. Ché, non levandosi, sonno acti a cadere; e, cadendo, sarebbono reprovati da me.

In fretta io vengo il grato avviso a dartene. OTTAV. Deh! mira, chi viene a me: miralo, e spera. SENECA Oh cielo! TIGEL. Il tuo signor ver te m'invia. OTTAV. Deh! rechi tu almen mia morte? Or che innocente io sono, grata sarammi.

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