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Aggiornato: 9 settembre 2025
Un quarto d'ora dopo che lei è partito. Non sareste capace di dirmi chi è? Credo di saperne il nome. Ed è? È il signor Aldo Rubieri rispose il portinaio confondendo un nome con un altro. Forse a bella posta? Chi lo sa!
Chiaro davanti a lui stava il pensiero che loro tre possedevano al mondo cento cinquanta franchi e un debito di cento e ventitrè. Si volse alla bambina: Anne-Marie, di' un numero! Un numero qualunque... Anne-Marie non capiva. Ma sì, tesoro, disse Nancy. Sai bene i numeri che t'ha insegnato la nonna! Ah sì, sì, disse Anne-Marie. Uno, due, tre, quattro... Alt! basta, disse Aldo. Va bene così.
E Aldo ragionava: Bisogna pensare a Nancy e alla bambina.
I suoi fogli terminati erano stati portati via, come di consueto; e un nuovo pacco di giornali lasciato al loro posto, perchè egli li copiasse. Subito Aldo riaprì l'armadio nel muro e guardò su. Sì, il pacco di carte era più grande. Aldo trasse a sè i fogli e li guardò.
Ma il fatto sta che, o devo tornare al rancio del Texas, o devo prender moglie. Il rancio del Texas era una invenzione romantica di Clarissa, fondata semplicemente su una gita di un mese fatta da Aldo a New York. Clarissa si morse le sottili labbra scarlatte. Gi
Vieni, vieni via! balbettò Nancy, per amor di Dio, Aldo! per amore della piccola! Vieni via. E Aldo si volse e la seguì. Uscirono dalle sale. Nell'atrio l'orchestra suonava la suite del «Peer Gynt». Oh Aldo, Aldo, disse Nancy, andiamo via, andiamo via da questo luogo terribile. Aldo non rispose. Uscirono.
Van Osten non disse che: Ah? davvero? e poi si volse a parlare con altri. Ma Aldo sentì che era contento. Ora, davvero, il congressista sapeva di avere al suo impiego un uomo di discrezione e intelligenza a tutta prova. Terminato il pranzo, quando gli uomini raggiunsero nel gran salone le signore, Aldo vide gli occhi della signora Van Osten che lo chiamavano.
Col suo cerimonioso saluto meridionale Aldo le baciò la mano. Schiavo suo, signora. ... Nancy andò nella sua camera la grande camera vuota con la vista celeste del lago e vi rimase tutto il pomeriggio. Riordinò i suoi appunti, spiegò davanti a sè i larghi fogli di carta bianca, e intinse nel grande calamaio la penna d'avorio. Poi guardò dalla finestra.
Aldo la guardò stupito. Nella sua voce e nel suo riso egli aveva udito una nota che riconosceva. L'aveva udita in altre voci di donna, quella nota tenera e selvaggia, di tortorella e di tigre! Quella nota tremula e tubante gli vibrò nel cervello col clangore d'una fanfara! Era l'amore! E amore sfolgorava nelle verdi iridi chiare rivolte al viso torvo e corrucciato del marito.
Allora la nonna assaggiò la scarpetta e la trovò molto gustosa; eppoi l'altra scarpetta e la trovò eccellentissima anche lei. Eppoi Nancy dovette cominciar da capo ad assaggiare tutto: le braccia, e le guancie, e le scarpette... Così i giorni passavano affaccendati, pieni di importanti occupazioni. Aldo, da Montecarlo, scriveva che il «sistema» era impareggiabile.
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