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Aggiornato: 22 giugno 2025


Marco Polo nel suo famoso viaggio per le regioni di oriente, dove dimorò ventisei anni, racconta che si recò in Armenia nel porto di Ajazzo, nel quale ordinariamente facevano scalo i mercanti di Genova e di Venezia; e descrive, fra le altre regioni di quasi tutta l'Asia, gli otto regni che allora componevano la Persia, le condizioni di quegli abitanti, i prodotti e le industrie, avendo attraversata quella regione nel suo ritorno dalle Indie, ed essendosi presentato a Cazan, uno dei migliori principi persiani, che ebbe pur relazione col papa Bonifacio VIII .

I prodotti dell'Asia mettevano capo dapprima ai porti della Siria e dell'Egitto; quindi nel mar Nero alla Tana sullo sbocco del Tanai, a Trebisonda, e ad Ajazzo, angolo il più orientale fra la Cilicia e la Siria, secondo le vicissitudini che sconvolsero le regioni d'oriente.

Quelle dell'Asia meridionale erano portate pel golfo Persico a Bassorah, dove concorrevano anche le mercanzie dell'Arabia e delle coste di Etiopia, ed operavasi il cambio con quelle della Cina e dell'Asia settentrionale, quindi seguitando il corso dell'Eufrate pervenivano ai fiorenti mercati di Damasco e di Aleppo; oppure lungo il Tigri attraversavano la Persia e giungevano esse pure al grande emporeo di Tauris . Da questa piazza due grandi vie commerciali si partivano l'una per Erzerum diretta ad Ajazzo, scalo principale nel Mediterraneo, l'altra pure per Erzerum a Trebisonda nel mar Nero.

Affermano quegli scrittori che la Tana fosse il più antico emporeo delle merci asiatiche, ma il Foscarini dimostrava che i porti della Siria e dell'Egitto mantennero il traffico delle Indie qualche secolo prima di quelli del mar Nero, dove le strepitose vittorie di Gengiskan e la distruzione dell'impero crociato condussero il commercio dell'Asia; e Marco Polo assicura che ai suoi tempi pervenivano principalmente ad Ajazzo le merci dell'oriente, e vi si cambiavano con quelle dell'occidente recate dalle navi veneziane e genovesi, e destinate al gran mercato di Tauris.

Da principio lo scalo preferito era quello di Tripoli; ma le straordinarie concussioni commesse da que' ministri turcheschi, i quali al giungere delle navi veneziane si pigliavano quanto lor tornava di talento senza pagare, lasciavano per vario tempo le merci sballate esposte alle pioggie ed ai ladrocinii, le mescolavano con quelle di altre nazioni, e poi le partivano a loro capriccio, secondo le mancie che ricevevano, e senza riguardo alcuno al possessore, all'origine ed alla loro provenienza , persuasero il console Tommaso Contarini, che al suo arrivo in Siria nel 1590 trovò quel cottimo aggravato di 80 mille ducati, a chiedere alla Porta la concessione di far scalo invece ad Alessandretta, nell'antico golfo di Ajazzo.

Parola Del Giorno

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