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Aggiornato: 5 giugno 2025
La vecchia acconsentì, ma si rammentò allora che l'appartamento era rimasto aperto, e non si sentì il coraggio di tornar sola a chiuderlo. Emilia, vincendo i suoi timori, le offrì di accompagnarla sino in fondo alla scala, ed ivi aspettarla. Rianimata da tale compiacenza, Dorotea andò nel modo proposto, e si contentò di chiuder la prima porta e poi raggiungere Emilia. Avanzandosi lungo l'andito che conduceva nella sala, udirono sospiri e lamenti che sembravano venire dal salone medesimo. Emilia ascoltò attenta, e riconobbe subito la voce di Annetta, che, spaventata dal racconto fattole dalle due serve, e non credendosi sicura che vicino alla padrona, andava a rifugiarsi da lei. Emilia cercò indarno di tranquillarla; ebbe piet
Annetta, curiosa e spaventata insieme, acconsentì al progetto; ma nell'avvicinarsi alla porta, la trovarono chiusa al di fuori, talchè dovettero accontentarsi di assicurarla nell'interno, appoggiandovi i mobili più pesanti che poterono smovere. Emilia andò a letto, e la cameriera si mise sur una sedia presso al camino, ove fumava ancora qualche tizzone.
Acconsenti? disse alla fine Lucertolo, quasi inginocchiato dinanzi alla appetitosa e robusta ragazza. Il Carminati faceva un cenno di adesione alla sorella. Acconsento! replicò Lina, tutta sfavillante di un malizioso sorriso. E lo giuri? domandò Lucertolo. Lo giuro! Quando potrò entrare in servizio... attivo? insistè il birro, gongolante.
Colui promise di far tutto il possibile, tanto più essendo essi prigionieri fuggiti dalle mani di Montoni, cui egli aveva ragioni personali per odiare: acconsentì a somministrar loro i cavalli freschi per partire immediatamente, ma non era ricco abbastanza per fornirli anche di denaro.
Annetta gli parlò qualche tempo, ed egli le disse che, avendola lasciata uscire per andare a trovar la padroncina, veniva a rinchiuderla di nuovo. Questa temendo di essere sorpresa se continuavano a parlare in quel modo, acconsentì a lasciarlo entrare. La fisonomia franca e buona del giovane rassicurò Emilia, la quale implorò il di lui soccorso, se Verrezzi lo avesse reso necessario.
Ed avrebbe mandato a cercar di lui conoscendo che... No, no: questo è impossibile.... Il marchese, ella stessa lo ritenevano un nobile Veneziano... Poi non mi disse quel superiore che, quando egli si ammogliò, ignorava la sua origine?... D'altronde ella lo credeva davvero estinto... Non era io presente quando dal Pozzo portò al marchese la nuova della morte di costui?... Fu allora soltanto che, cedendo alle preghiere di suo padre moribondo, ella acconsentì a sposarmi... Poi quest'oggi era assai calma!... Fu solo nel vedere la lettera di colui che si turbò e svenne!
Quando la Teresa fece alla figliuola la commissione della signora Emerenziana, la fanciulla, senza esitare, acconsentì a recarsi, la mattina seguente, al palazzo di cui la vecchia aveva lasciato l'indirizzo.
L'accento e l'aria di sorpresa con cui Annetta rispose, rammentarono ad Emilia la sua prudenza, e con un sorriso forzato, dissimulando la commozione, acconsentì ad andar a vedere il ritratto posto in una stanza oscura attigua al tinello.
Emilio stette un poco a pensarci, e poi disse: È giusto... Sia pure... Ma le domando il favore di parlare io con Matilde e di udire io stesso dalla sua bocca la mia sentenza. Matilde acconsentì, anzi disse che le piaceva meglio esprimere essa stessa, faccia a faccia, i suoi sentimenti al cugino Lograve.
E il padre acconsentì, contento di farsi dare i suoi giorni di permesso durante l'autunno, per fare un po' di campagna. Maria, nei momenti di calma, pensava a quei due mesi d'autunno, come ad una festa.
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