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Aggiornato: 24 giugno 2025
Voi siete l'anima più buona e più nobile che io abbia mai incontrata ella disse, con un accento profondo di amore, che finì di sconvolgere Giovanni.
Tolga il cielo, io dissi allora con accento d'uomo mortificato, che il degno ex inserviente dell'Universit
Di questo mi incarico io, disse il visconte.... Sarebbe altresì a desiderarsi, proseguì il vescovo con accento più mite, che altri si incaricasse di presentare a quel padre disgraziato il primo frutto dei suoi travagli legittimi... Anche di questo mi incarico io! replicò il visconte, impossessandosi del neonato.
Sembrava il fragore della tempesta, sembrava l'irrompere del pianto, sembrava una battaglia del cuore. E le note succedevano una all'altra, chiare, distinte, spiccate, con un accento arcano, come se una mano maestra e divina avesse toccato i tasti. Le mani del conte si agitavano convulsivamente. Il suono proseguiva. Il canto prendeva degli accenti inimitabili di musica celeste.
Adesso, rapida, succedeva in lei la reazione, e la sua voce, e il suo accento si raddolcivano, e i suoi occhi si gonfiavano di lacrime. Parlo senza rancore... Tu staresti meglio solo.... Ma son discorsi vani... Non muoio io, no, pur troppo... E voglia Iddio ch'io non sia invece destinata!... Non finì la frase, rabbrividendo.
Rialzò Loreta vivamente: con accento dal quale era sparita la primitiva asprezza, le fe' comprendere tutta la penosa angoscia che per cagion sua agitava ora il suo cuore.
Sì, lo conosco quel Nori, soggiunse Emilio con accento di acrimonia, troppo bene lo conosco per dolermi ch'egli venga intorno a tua sorella. Come! Non sarebbe un giovane per bene?
Pannini abbassò il capo e mormorò con accento pieno di terrore: L'espiazione!... Il patibolo, forse!... La gogna... la folla curiosa e crudele... il mio nome appiccato coll'ignominiosa sentenza ai canti delle vie... Oh no, no... non lasciatemi a questo troppo supplizio.
La frase fece il giro della farmacia di Crescimbeni e il maestro comunale disse, con accento d'autorit
Dopo avere passato uno per uno i biglietti, Battista levò il capo, e disse con accento di rimprovero: Signore, mi mancano duecento lire. Come? Sissignore. Lei mi ha promesso ventimila lire; qui ce ne sono diciannovemila e ottocento. Mancano duecento lire. E le duecento che t'ho date jeri? Ah! quelle erano per le spese indispensabili per la riuscita del disegno.
Parola Del Giorno
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