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Aggiornato: 14 luglio 2025
A Monte Rotondo era più visibile che a Mentana il pauroso eccitamento dei paesi devastati dalla guerra; questa infatti ha solo 500 abitanti appena; quello 1300.
Un po' di vergogna è presto passata. No no. S'avvia per la sua stanza, poi si ravvede e va alla porta di Tommy. Tommy. Si può entrare? Un momento. Vengo subito. GIULIA alla Lablanche. Facciamo mille. Quell'abito se lo tiene. Mille e cento allora. Cento lire di rimessa? E ci rimetto! Le do mille lire. Non un soldo di più. TOMMY e dette. TOMMY entra. GIULIA lo prende in disparte. Dammi 500 lire.
Bart. de Neocastro, cap. 31. Bart. de Neocastro, cap. 32 e 34. Bart. de Neocastro, cap. 33, 35, 36. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 5. Gio. Villani, lib. 7, cap. 66. Dei quali il primo porta 500 cavalli e 5,000 fanti su 35 tra teride e galee; il secondo con maggiore verosimiglianza, 1,000 uomini su 60 navi; e l'altro 800 cavalieri e più pedoni.
Io avevo veduto quella mattina stessa in mano a Fulvia tre biglietti da L. 500 che aveva ricevuti dall'impresario; il primo quartale anticipato della sua modesta scrittura da esordiente; e sapevo bene da che parte venisse l'offerta sardanapalesca.
Aldo s'inchinò e partì. L'indomani era sabato. Sul suo scrittoio giaceva la busta lilla di tutti i sabati. Aldo l'aprì. Conteneva un biglietto da 500 dollari. Il lunedì seguente Aldo, arrivando nello studio, trovò la giovane signora Van Osten che lo aspettava.
Il danaro cominciava tuttavia a mancare. Le entrate di Napoleone erano di appena 400.000 lire. La Francia, ad onta dell'impegno preso, non pagava la rendita annuale di lire 2.500.000 stabilita dall'accordo di Fontainebleau.
Però non vedendo costrutto in quel che il dottore aveva detto, il cancelliere restò muto e si grattò il cocuzzolo a maniera di idiota. Ebbene? fece il dottore. Rispondete voi? Vi va desso di guadagnar, a colpo sicuro, 500 franchi sur un terno? Sì, sì, balbuziò il cancelliere. Ma io non vi veggo il terno, io.
Niccoloso de Riso era giustiziere in Bari. Diploma del 27 maggio quinta Ind. , r. archivio di Napoli, reg. segnato 1268, A, fog. 29, a t. 1286, 9 luglio. Diploma di re Giacomo di Sicilia. Pubblicato dal di Gregorio, Bibl. arag., tom. II, pag. 500. 1287, 15 gennaio. Sussidio di once dodici all'anno, dato da' governanti di Napoli alla famiglia di Parmerio de Riso uscito di Sicilia.
Fu dovunque, eccezione fatta di Atene, dove sorgeva il tempio delle Furie vendicatrici del parricidio, ed a Sparta, perchè odiava Licurgo ed i suoi rigori. Fu a Delfo ma non ebbe dall'oracolo la risposta che gli premeva, onde inveì contro il santuario, asportò 500 statue, che perdette per mare, e si era proposto di distruggere il santuario e di scannare i sacerdoti.
Pesano una gran parte de' traeri, che d'Allemagna sono comparsi in Italia da pochi anni in qua, caratti sette e mezzo l'uno a peso di Venezia: onde in una marca ne vanno 153 e 3/5, ed hanno di fino caratti 500 per marca uno per l'altro; e, perché si spendono a 5 soldi l'uno, importano 758 soldi.
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