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L'angusto salotto dei fratelli Blandis, era occupato per intero dalle quindici valigie nuove, e di forma non comune. Ciascuna aveva la rispettiva chiavetta.

Se non disturbo alla signora?... chiese Vinciliati, toccandosi il cappello. S'accomodi disse Diana a denti stretti. Il deputato salì, e Varedo fece la presentazione. Mia moglie... L'onorevole Vinciliati. Domando perdono riprese costui, poichè ebbe collocato alla meglio le valigie nella reticella.

Ma Vinciliati che, urlando, correva lungo il treno, seguito dal capo conduttore e da un facchino con due valigie, nel passar davanti alla carrozza ove c'era Varedo, si quetò per incanto. Voi qui?... O che c'è un posto? Per esserci un posto, c'è rispose Varedo. Guardate voi... Siamo in quattro, compresa la bimba... Se volete?...

Oibò, conclusi dopo alcune ore dacchè andavo voltandomi e rivoltandomi sui fianchi nel mio letto; oibò! io sto saldo come una piramide; non ci andrò. E giuro che se questa dannazione mi dura ancora, io farò le mie valigie all'alba, e fuggirò questa citt

Mi duole, diceva frattanto il conte Gino, mi duole che il mio signor padre si voglia scomodar tanto per me. Le mie valigie son presto fatte. Ma io, signor commissario, soggiunse egli con una certa alterezza di accento, senza partecipare alla sua opinione sulla lievit

Filippo salì, sorrise a Loredana, si volse a prender dalle mani del facchino le valigie, le collocò sulla rete, e sedette infine di fronte alla giovane, con un sospiro di sollievo. Poco dopo, lo sportello era chiuso e il treno riprendeva la marcia. Filippo non aspettò altro, e si chinò a baciar le mani dell'amica, poi il volto e le labbra, senz'attendere ch'ella raccogliesse il velo sulla fronte.

« Fingendo di partire improvvisamente, senza bagaglio! Avevate invece spedito le vostre valigie, se ora vi siete cambiato! « Ma niente affatto! Queste sono mentite spoglie: osservate!... ed apersi il soprabito perchè vedesse l'abito nero.

Per altro, non credeva di dover tanto soffrire, obbedendo alla voce della propria coscienza. Fu una triste giornata quella in cui gli annunziarono che la dimissione del tenente Sospello era stata accettata. Ah, non voleva stare neanche un giorno alla berlina delle condoglianze. Le sue valigie erano fatte, in attesa dell'evento.

Quando vi giunse, trafelato, ansante, il campanello annunziante che il disco era aperto cominciava a squillare; i viaggiatori rimasti a terra riprendevano i loro posti sull'accelerato, si udivano voci di richiamo, gli sportelli sbattere con colpi secchi: In vettura!... In vettura!... Non c'erano più facchini; egli si rivolse al cameriere del Caffè perchè gli portasse le valigie.

Quando i due bagnanti autentici si trovarono soli nel saloncino, occupati a slacciare le valigie, il commendatore Fabio Torcello andava dicendo con voce monotona e cadenzata, quasi parlando tra : Hai inteso, Cecilia?.... eccoti, dunque, bell'e battezzata per figlia mia! Eh, non ha poi tutti i torti, l'albergatore.