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Questa scelta offriva loro un altro vantaggio: nella torre c'era un nascondiglio ch'e' sfidava a scoprirlo i più furbi del mondo: figurarsi! una caterratta sotto il letto, mascherata di mattoni, e che, per mezzo d'una scala di legno, metteva in un sotterraneo dove l'amico teneva in deposito ogni genere di roba. Che ne dite? A Nicola piacque l'idea, incaricò Sciaverio di trattare con mastro Vanni.

Appena sorgeva quasi a gramaglia, vestito d'infausta luce il novello, Stefano siccome famelico lupo che s'aggira intorno all'ovile ove è la greggia, inoltrato sino sotto le mura di Nebiolo, alteramente sfidava Guidone e il chiamava a nuova pugna, e perchè vedea serrate le porte e niuno rispondere alle sue minacce, il tacciava di paura e di codardia.

Quando andarono a risvegliare dal suo deliquio il signor Gaspare, ch'era rimasto colla pupilla di vetro sulla biscia morta, gli trovarono le mani fredde, i piedi lunghi e la bocca piena di sangue. Soltanto i capelli parevano vivi sul capo. Intanto sull'alto picco della Zeda, un contrabbandiere sfidava il buio fischiando, cantando Sposettina, vien con me....

Persisti ancora a tacere? chiese Ahmed che sentivasi preso da una viva ammirazione per quell'uomo che sfidava così imperterrito la morte. Persisto, rispose il beduino. Ahmed battè le mani. Il carnefice alzò la scimitarra che balenò alla luce del fuoco. La morte ti sfiora, disse Ahmed. La sfido. Ad un tratto la scimitarra si abbassò non gi

«La cosa avvenne infatti com'era stata prevista. Il giorno stesso in cui erano finiti gli arresti di Pannini, questi alla prima radunata degli ufficiali investiva aspramente il suo nemico e lo sfidava a duello. Biale s'era proposto d'esser calmo e di non accettare la tenzone, riparandosi dietro la buona ragione che avendo parlato a Pannini in qualit

Per Bacco!... esclamò a un tratto Lucertolo, battendosi la fronte. Poi, lasciando ricadere la mano sul ginocchio, e chinando la testa, mormorò: L'equivoco è troppo ritorto!... Ora capisco proseguì Lucertolo a voce più alta perchè anche la Sguancia rideva alcuni giorni dopo... e quasi mi sfidava. Aveva gi

Eccola adesso sur un ginetto andaluso nei viali della foresta. Quindici giorni di reclusione le davano il farnetico del movimento. Il suo occhio si dilatava, le sue narici si gonfiavano, il suo seno si apriva. I suoi colori, un istante impalliditi, rifluivano trionfanti. La sua testa sfidava il nugoleto che si granulava di fulmine e s'imbeveva di uragano. La sua voce scoppiava e balzava.

Io andai avanti e le spiegai tutta la storia dei giuochi Olimpici: cominciando da quel re briccone di Enomao, che sfidava alla corsa dei cocchi tutti i pretendenti alla mano della bella sua figlia Ippodamia, ma siccome l'asse dei cocchi era di cera, veda, signora, così tutti cadevano vinti. Oh, che birbante! disse la signora Olimpia. Ma oggi sarebbe squalificato quel signore!

La Rosetta, come si vede, sfidava la cosidetta opinione pubblica per vanit

Per esser veritiero, è mestieri soggiungere che si discuteva molto e si agiva poco, che si correvano enormi rischi per risultati minimi. Ma infine si mostrava al re ed all'Europa che il paese non subiva bestialmente l'abbominevole despotismo della chiesa e della polizia che l'insozzava, e che desso non vi si rassegnava. Il cristallo sfidava l'urto dell'obice di acciaio!