United States or Pakistan ? Vote for the TOP Country of the Week !


I progetti si fermarono sopra le due caserme di Serristori e di Cimarra, tenuta dai zuavi la prima, dai legionari di Antibo la seconda.

Peppe era quegli che doveva aprire la porta, di cui avea falsificata la chiave, d'un locale terreno sottostante alla caserma Serristori: i due soldati lo avrebbero aiutato portandovi dentro due barili di polvere: che, presi dalla bottega d'uno stagnaro al vicolo della Campanella in Panico, il Monti dovea collocare al posto e incendiare.

Si fermarono sulla vicina piazza di Scossa-Cavalli. Soltanto Monti discese dal legno, diede al vetturino uno scudo, gl'inculcò di accostarsi bene presso la caserma Serristori, alla seconda porta. Il giovane Peppe aprì in un batter d'occhio; i soldati del pari in un batter d'occhio portarono dentro i barili colla polvere; il legno partì.

Monti avea avuti poi abboccamenti coll'Ansiglioni, col Silvestri, e con un tal Perfetti, e talvolta erasi incontrato col Cucchi. Ansiglioni lo istigava con le minaccie, e lo allettava con promesse le più vantaggiose. Nel giorno 22 ottobre fu combinato che egli, all'operazione nella caserma Serristori, avrebbe avuti a compagni un tal giovine Peppe, e due soldati di linea, dei quali uno caporale.

Gli emigrati Ansiglioni e Silvestri trassero a loro l'ingegnere Giuseppe Bossi, il quale assunse l'incarico di esplorare le caserme, e scegliere i luoghi opportuni ove collocare le mine. Lo coadiuvarono i muratori Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti, i quali di notte tentarono varie esperienze inutilmente per trovar modo di introdurre barili di polvere ne' sotterranei della caserma Serristori.

Infatti, Monti, Peppe ed i due veri o finti soldati, andarono al luogo designato; a Monti vennero date da un incognito circa tre libbre di polvere sciolta per versarla in un foglio di latta, preparato dall'Ansiglioni, per mettere in comunicazione i due barili, i quali presi su dai due soldati li adagiarono in una vettura di piazza che avevano a loro disposizione, e, salitivi sopra i quattro congiurati, si diressero verso la caserma Serristori.

«Sussiste adunque l'insurrezione, sussiste la rovina della caserma Serristori procurata mediante lo scoppio di una mina, e di questo delitto sono convinti per le risultanze del processo Giuseppe Monti e Gaetano TognettiTerminato così il suo discorso, monsignor relatore, salutò nuovamente l'uditorio, e sedè nel suo seggio.

Il titolo principale di accusa è Di promossa insurrezione contro il Sovrano ed il Governo con apprestamento di mina alla caserma Serristori con omicidi e ferimenti.

Una parte della caserma, Serristori saltò in aria, minata dalla vostra mano, e seppellì non pochi nemici sotto le rovine.

Una bomba, gettata correndo da un uomo contro il corpo di guardia di Piazza Colonna, diede il primo segnale della rivolta. Subito dopo si udì un frequente scoppiar di petardi, un rumore di moschetteria, e un sordo rimbombo. Saltava in Borgo la mina a palazzo Serristori; una parte del grande edificio, dove avevano il quartiere principale gli zuavi, saltò in aria, seppellendo più di venti persone, in massima parte giovani musicanti del corpo e orfani della citt