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Aggiornato: 28 giugno 2025


La caserma Serristori crollò in gran parte, travolgendo nella ruina non pochi zuavi, dei quali ventidue furono tratti morti di sotto alle macerie, e dodici rimasero malconci e feriti per modo, che tre di essi ne perirono in progresso di tempo.

Del modo come fu eseguita la mina a Serristori dir

Poi, precorrendo alle risposte di Monti, si volse impaziente al cancelliere dicendogli: Scrivete, scrivete: egli confessa di aver fatta rovinare la caserma Serristori, mediante una mina accesa di sua propria mano, con deliberato proposito di cagionare la morte di tutti quanti i prodi difensori della Santa Sede, e della santissima religione.

«Risulta adunque dal processo, che Monti e Tognetti alle ore 7 pom. di quel giorno, 22 ottobre 1867, mediante una chiave falsa, s'introdussero in un locale ad uso di deposito d'armi e di munizioni, sottoposto alla caserma Serristori, occupata dai prodi zuavi, e l

»Ma io non voglio farlo. Ammettiamo pure, che Monti e Tognetti abbiano veramente avuto parte nella insurrezione, ch'essi abbiano anzi operata la mina della caserma Serristori: ebbene, anche in tal caso io sostengo in appoggio alla verit

Mentre accadevano le cose narrate nei capitoli precedenti, Curzio, Monti, e Tognetti si accingevano all'opera, ch'era stata affidata al loro patriottismo. Una delle parti più importanti del piano d'insurrezione era certamente la mina della caserma Serristori. La caserma situata nel rione di Borgo, e a poca distanza dal palazzo del Vaticano, era occupata dagli zuavi pontifici.

Non fu più possibile nemmeno impegnare il conflitto, e forti pattuglie di cavalleria e fanteria dispersero gli assembramenti facendo numerosi arresti. Nello stesso tempo avveniva l'esplosione della mina ch'era stata sottoposta alla caserma Serristori occupata dagli zuavi pontifici. Una parte di quella caserma crollò seppellendo alcuni soldati nella ruina.

Pur tuttavia si tentò l'impresa; uccisa la sentinella, gli insorti attaccarono il corpo di guardia di Piazza Colonna, esplodendo delle bombe all'Orsini, unica arma che lor rimanesse: ma furono soprafatti dai drappelli di cavalleria che quivi giunsero a sgominarli. La Caserma di Serristori.

La sola fazione che rispose ai biechi intendimenti, degna certamente de' suoi autori, e di che si compiacque il Cucchi e mandò a farne i suoi rallegramenti, fu la mina fatta scoppiare sotto la caserma Serristori.

Parola Del Giorno

emiliano

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