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Mutati i panni, poichè quella corsa lo aveva fradicio di sudore e di polvere, Aloise voleva partir subito alla volta della Montalda. Ogni cosa era all'ordine; le sue carte bruciate, i suoi libri riposti, il suo quartierino di via Balbi poteva paragonarsi ad una casa rimessa a nuovo pur dianzi. Solo un rotolo di musica, legato da un nastro nero, stava in mostra su d'un tavolino. Perchè un nastro nero? Aloise lo aveva messo la sera innanzi, senza pure badarvi. Quando gli venne sott'occhi, fu per cambiarlo; ma tosto mutò di proposito. Non è forse giusto? pensò. Ella lo ricever

Ciò avvenne senza mestieri d'intesa, dopo uno di quei saluti che l'ospite e il custode della Montalda barattavano tra loro, come due monaci della Trappa. Antonio coglieva ciocche d'elitropio da un lato: Lorenzo si fece a cogliere amorini dall'altro, precorrendo coll'opera sua la fatica che gli aveva veduto fare ogni .

Grazie, e dal profondo del cuore. «Abbiatevi la Montalda, della quale io non posso chiedervi più di quello che v'è costato il riscatto delle cambiali. Voi certamente le avete riscattate per farmi servizio, e quello che è giunto or ora al mio orecchio, e mi confonde tuttavia di sgomento e di vergogna, me ne fa testimonianza certissima.

Nato alla Montalda, Antonio era il più fidato servitore dei castellani; e quando la marchesa di Montalto, morto il marito, si ritrasse a vivere lassù, egli, vecchio arnese della casa, egli che aveva palleggiato sulle sue braccia Aloise bambino, egli che aveva aiutato a rinchiudere nella sua cassa di piombo il marchese Alessandro, egli era rimasto il servo confidente della marchesa Eugenia, egli aveva assistito al lento struggersi di quella santa vittima di un triste Imeneo.

Andatevene alla Montalda! gli disse. È una rocca solitaria, una vera bicocca ascosa tra i greppi, ultimo ricordo de' miei maggiori. Col

Poi, s'è degnato di abbracciarmi, innanzi di andarsene, e mi ha chiesto se non mandassi a dir nulla a Vostra Eccellenza, che egli sarebbe andato a salutare in giornata. Che si ricordi del suo povero Antonio, gli ho risposto io, e della sua Montalda che non lo vede da un pezzo. Grazie, mio buon Antonio; tu lo vedi, sono venuto; disse Aloise, mettendogli amorevolmente una mano sulla spalla.

Ma innanzi di metter mano agl'ingegni, il nostro Templario volle indettarsi con Lorenzo Salvani. Quel nuovo tiro di Bonaventura gli parve tale da non lasciarlo ignorare neanche lo spazio d'un giorno all'amico; epperò, non potendo più correre quella medesima sera alla Montalda, fece disegno di andarvi la mattina vegnente. Intanto, memore del detto d'Apelle: nulla dies sine linea, non lasciò passar quella sera senza provvedimenti. Fin da quando avea saputo esser la fanciulla nel monastero di San Silvestro, egli s'era industriato a scoprire chi fossero i laici che per ragion d'uffizio entravano colassù, e munito di quelle notizie, avea posto subito gli occhi addosso al gobbo legnaiuolo. Il giorno susseguente. Michele, sotto colore di certi lavori che voleva allogargli, entrava in dimestichezza con mastro Pasquale; una settimana dopo erano gi

Ma poichè la cosa aveva dovuto finire in quella guisa, gli usasse almeno la cortesia di ricordare che la Montalda rimaneva aperta al suo primo padrone, e che nulla vi sarebbe mutato delle consuetudini antiche.

Quando il Giuliani ebbe afferrate le alture della Bricca, e fu tanto vicino da scorgere fra mezzo ai cespugli se l'amico fosse al suo posto consueto, Lorenzo non leggeva, non meditava, non era neppur solo. Ciò parve strano al nuovo venuto, poichè Antonio non gli aveva detto d'altri che quella mattina fosse giunto prima di lui alla Montalda.

Tra molte parole un po' dure pel mio amor proprio, ce n'erano alcune, in una lettera di donna, che mi son parse giuste, e che mi stanno sempre davanti agli occhi: «Avrei dovuto io dimenticare me stessa, e ciò che debbo al mio buon nomeAveva ragione, la bella orgogliosa; e su questo punto poteva dire assai più, che sarebbe stato per mio bene, e fino da quella triste sera della Montalda m'avrebbe guarito, facendomi vergognare della mia tracotanza colpevole.