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Beatrice si posò la mano sul seno, come per comprimere l'affetto che ne prorompeva, e disse: Bene; così avremo a pensare a meno cose ch'io non temeva. Va, affrettati, Virginia, chè le ore ci sono misurate.

Fortunatamente nacque un capriolo, che venne portato al mercato, onde si cambiò il danaro negli oggetti più necessari. Poi anche queste piccole provvigioni si esaurirono, quantunque misurate a rigore, appena da non morire di fame. Bisognava contentarsi d'un po' di polenta senza sale, bagnata nel latte di capra.

E intatta e abbondante era quella che il Guercio si riprometteva da certi suoi scavi sotto la via degli Orefici. I suoi manovali erano da parecchi giorni all'opera, sotto la vigilanza dell'Architetto; che così era chiamato per celia il compare che aveva misurate le distanze e disegnato il luogo dove occorreva aprire la breccia.

Il sito era scelto, misurate le distanze, i sei padrini sgombrarono dal centro, dopo aver gettato un'occhiata agli antagonisti; pronti a corrersi addosso. Il primo e il secondo segnale erano dati e si aspettava con ansia il terzo quando uno squillo di tromba che suonava la carica si fece udire improvviso dalla stessa via percorsa dai duellanti.

Le espressioni sue, sue di lei, invece balzavano fuori da quelle convenzionali, misurate, calme, positive, concludenti: tutto il contrario di quello che si poteva supporre dopo quell'assalto di torpedine: Vi amo!

ERASTO. Giá deve esser la cittá tutta sepolta nel sonno e la mezanotte passata. DULONE. Ed io stimo che non sieno ancor le due ore: voi misurate l'ore col vostro desiderio. ERASTO. Il tuo orologio è zoppo e flemmatico, si muove sempre tardi. DULONE. E il vostro, spinto dal caldo dell'ardente desio, tocca assai presto: a chi aspetta non corre l'orologio.

¹ Villabianca, Diario palermitano, in Biblioteca Storica e Letteraria di Sicilia, di G. Di Marzo, v. XXVI, p. 294. In tal modo si apriva il ciclo delle feste sacre e profane dell’anno. Tra le ridde della tubiana e le ebbrezze dei ridotti, tra lo scompiglio dei carri e le misurate movenze del Mastro di campo, correva sbrigliato, frenetico, il Carnevale.

Tagliate le corna della superbia, col quale tagliare spegnerete l'odio che avete nel cuore verso di chi vi fa ingiuria. Misurate le ingiurie che fate a me e al proximo vostro con quelle che sonno facte a voi, e trovarrete che, a rispecto di quelle che fate a me e a loro, le vostre non sonno cavelle.

MASTICA. Voi mi lodate, ché sempre mi ho conosciuto asino intiero. TRASILOGO. Tanto è. MASTICA. Non è tanto, no: misurate bene che senza cagione volete rompere l'amicizia meco. TRASILOGO. Dio voglia che non ti rompa la schena insieme con acqua di legno come infranciosato.

Maraviglioso era veramente come un uomo di natura così impetuosa sapesse, quando occorreva, trovar le parole gravi, misurate, guardinghe che facevan passare senza contrasti le idee più audaci, quasi rispettate per la dignit