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In quel mentre, la marchesina Nanola fece una gaia irruzione nel gabinetto, correndo a dare un bacio a pap

L'effetto del sotto in su è noto da secoli parecchi; ma non potete ideare l'effetto strano che produce una bella creatura, vista dal sopra in giù. La teoria degli scorci ha, sotto questo punto di vista, una grave lacuna. E lei, la marchesina, s'era accorta della mia sordomuta ammirazione? Bont

Si trattava di convertire alla religione del dovere, e in conseguenza del buon senso, una scapatella di marchesina, sposa da poco tempo, che minacciava di abiurare e l'uno e l'altro. La madre si disperava: madre ottima, o meglio ottima donna, che aspettava sempre dall'alto un consiglio, un aiuto, e spesso anche il miracolo: era come quelli che a forza di guardare in su non guardano mai dove mettono i piedi. Rimase vedova presto la contessa Cecilia con quell'unica figlia, che fino dai primi anni prometteva molto per avvenenza, per astuzia, per vanit

Questo è vero! risposi con maravigliosa sfrontatezza. O dunque? Ma io.... Ma tu non sei che un ragazzo. Lascia fare a me. La marchesina è pazza per te! Oh questo poi! È pazza, ti dico. Capisco io il valore di certe occhiate. Lascia fare a me, ti ripeto. Sono intimo del marchese e se a te manca il coraggio, domanderò io la mano della marchesina. Ah questo no, principale, per amor di Dio!

È un'idea storta della mamma, questa.... Il professore Gianlucardi era sulle spine: non v'era rimedio: capiva che bisognava andarsene. Nell'atto di stringere la mano alla marchesina per accomiatarsi, le disse piano: Posso portare alla contessa Cecilia la sua promessa che....

Che stupido! fece il principale, con accento bonario, nello scorgere il mio imbarazzo. Ma va via: non farmi quella faccia . O che c'è forse qualche cosa di male? sei o non sei un artista? che cosa diavolo sei? ma che ti pare che ci sia da vergognarsi? che razza di uomo! Ebbene, signor , tu ami la marchesina. Io? , tu; o chi dunque? Io forse?

Nicola passa davanti a ogni porticina e guarda una per una quelle apparizioni spettrali, poi se ne va, dicendo con accento autorevolissimo: Va bene, va bene! possono continuare! La Marchesina Soprani. .... Dunque, come dicevo, in quell'epoca ero gi

Non pensavo ancora di poterlo sposare, ma pensai benissimo che potevo essere la dama per la quale egli scendeva in campo. E se sapesse che piacere diverso, non ancora provato, quando mi mandò quel cartellino dove si diceva, per chiasso, Fornitore di Sua Grazia la marchesina Fiorenza! Su quel cartellino si trovavano insieme i nostri nomi, come sopra una partecipazione nuziale: era scritto!

A mo' di compenso, erano frequenti le visite della marchesina. La marchesina! La marchesina!... un fiore di fanciulla, una figurina svelta e leggiadra, un profilo ideale, due occhi birboni. Due occhi grandi così. Si chiamava.... oh, non lo crederete!... si chiamava Veronica. La mamma, con pietosa finzione poetica, la chiamava abitualmente col vezzeggiativo di Nanola.

La marchesina aveva un difetto: non era bionda. Difetto complicato dalla circostanza aggravante che non era neanche bruna. In fatto di capelli, non per colpa sua, era così così. Ma quanto al resto!... fate un po' il piacere; vi dico che di quelle ragazze , con tutte le vostre esposizioni di Parigi, non se ne fanno più.