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Ma non se dice però de tanti uomini infami e vituperosi che si scriveno; e, se di questi che oggidí viveno se nne facessi istoria, si legerebbono altre che Pasifae e che Medee! Poi non si accorgeno questi tali maledici che, biasmando le donne, biasmano loro stessi, essendo la donna, come vogliano i savi, la metá di noi. Ma vattene innanzi; e pichia e fa' oprire.

Carlo si scuote, aggrotta le ciglia in così spaventosa maniera, che le pupille gli si nascondono intiere, e prorompe con voce commossa: «Perchè maledici la nostra patria? È forse la infamia una pianta particolare alla nostra terra, o un albero sterminato che stende i suoi rami tenebrosi sopra tutto l'universo? Sia rigido il cielo, sia temperato, azzurro come in oriente, nuvoloso quanto in settentrione, per clima, per cielo si rimarr

ARMELLINA. Impalato possi esser tu da' turchi! VIGNAROLO. Ah, traditora, perché mi maledici? ARMELLINA. Burlo cosí con te. VIGNAROLO. Ed io me lo prendo da dovero. Io non amo al mondo altri che te. Tutto il giorno piango e mi tormento, e per chi, ah? per te, lupa, cagna che ti mangi il mio cuore; e tanto potrei star senza amarti quanto far volar un asino.

Ancor che fosse Marfisa affannosa pel saltambanco che non giunge mai, non tacque alla commedia scandalosa, che il cristianesmo rinvilisce assai. A Ferraú si volse dispettosa, e disse: Questi vostri commediai sono troppo maledici e indiscreti contro ai cristiani, a' nostri frati e a' preti. Ipalca certo sarebbe fuggita, ma giá dormiva alla seconda scena.

Tu fosti il traditore, quando ebbro di potenza aggravasti il mio capo d'infamia: guardati, abbietta creatura, di mandare un sospiro; o se nel furore che ti agita senti il bisogno di maledire, maledici te stesso; io sono giunto a prostrarti, ed io ti calpesto