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La voce le mancava: un'emozione dolorosa l'assalse, le velò gli occhi di lacrime. Gabriele le cinse con le braccia la vita e traendola dolcemente a , le disse con voce tenue come un sospiro: Adriana non piangere, non affannarti: io sono tuo per amarti, ed obbedirti: ripartirò... Grazie, amico mio... grazie.

Oh, portami lassù!... Ch’io possa amarti In faccia a l’acri montanine brezze, Fra i ciclami e gli abeti, e inebbriarti Di sorrisi d’aurora e di carezze!... Qui grigia nebbia sul mio cor ristagna; Nelle risaie muor la poesia; Voglio amarti lassù, de la montagna Nel silenzio immortal.... portami via!...

OTTAV. Poppea prezzar sa il trono, a cui non nacque: io seppi apprezzar te: al paragon si attenti meco venirne ella in amarti. Ottiene ella il tuo cor; ma il merto io sola. NER. Amarmi, no, tu non puoi. OTTAV. Ch'io nol dovrei, di' meglio: ma dal tuo cor non giudicar del mio.

Son due nomi greci; e Filemone vuol dir l'amante, e Bauci vuol dir la vezzosa, la graziosa, e simili altre delicatezze femminee. O Damiano! quante cose sai tu! Ti pare? Certo, so quasi tutte le inutili; e delle veramente utili una sola. Ah ? sentiamola un po'? Amarti. Non sono Filemone? E bada, bambina, Filemone vuol anche dire accarezzante. Ond'io, se vorrai tener quella mano a posto....

Mesta, pensosa, i rai Al suol la bella affisse, E sospirando disse: «Crudo è il tuo fato inver! «Pure il mio cor giammai «Non fia che muti tempre, «Giuro di amarti sempre, «Ma sposerò un droghierD'Erminia la casetta Presso la mia sorgea; All'alba ella schiudea Le imposte del veron. Sempre alla sua stanzetta Era il mio sguardo fiso, Sognavo il paradiso Della sua voce al suon.

Rullo di tamburi mediante 3 Ululatori e 3 Sibilatori. contraendo la bocca ad un sorriso amaro. Tu non ami il Sinrun! Respinge Mabima. Lo so! Kabango! Kabango, perdonami!... Non ho saputo amarti! Sono gelosa, gelosa, gelosa del Sinrun!... Uccidimi! Sono una donna!... Non valgo nulla!... Si accovaccia piangendo. Kabango! Tutti i varchi della foresta sono bloccati!

ARMELLINA. Impalato possi esser tu da' turchi! VIGNAROLO. Ah, traditora, perché mi maledici? ARMELLINA. Burlo cosí con te. VIGNAROLO. Ed io me lo prendo da dovero. Io non amo al mondo altri che te. Tutto il giorno piango e mi tormento, e per chi, ah? per te, lupa, cagna che ti mangi il mio cuore; e tanto potrei star senza amarti quanto far volar un asino.

Non ne ho dubitato, e non ne dubito. Mi ero accorto che mia moglie cominciava ad amarti. È un'anima nobile ed onesta anche lei. Di che cosa avete paura tutti e due? Della nostra fragilit

Ma come non amarti, rispondeva commossa la giovinetta, tu così buona, così amorosa! E gettatesi contemporaneamente le braccia al collo madre e figlia, strette in un tenero amplesso piangevano insieme lacrime di tenerezza. La madre! Oh i dolci ricordi che questo nome onninamente caro ci evoca nel nostro cuore!

E tu mi hai dato tutto, per farti amare o perchè io fingessi di amarti. Ecco il bilancio. Ora io, per farti vedere che non sono crudele, non posso darti che un solo savio consiglio: ucciditi.