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e se natura o arte fe' pasture da pigliare occhi, per aver la mente, in carne umana o ne le sue pitture, tutte adunate, parrebber niente ver' lo piacer divin che mi refulse, quando mi volsi al suo viso ridente. E la virtu` che lo sguardo m'indulse, del bel nido di Leda mi divelse, e nel ciel velocissimo m'impulse.

Ai lidi i cigni muovono, dove in profondi spechi donne misteriose da gran tempo prigioni vivono, inconsce d'ogni diletto de l'amore. Come Leda Tindaride a 'l dio Giove soppose così le occulte najadi, ch'entro l'adamantino gelo de l'acque il Sole non mai baciò scorse, offriranno il lor vergine seno. Ed un'alma prole nascer

E la virtù che lo sguardo m’indulse, del bel nido di Leda mi divelse, e nel ciel velocissimo m’impulse. Le parti sue vivissime ed eccelse uniforme son, ch’i’ non so dire qual Bëatrice per loco mi scelse.

Almeno, se non vuoi farlo per obbligo, fallo per compassione: china i tuoi occhi sulla pianura e considera lo stato miserando della tua dilettissima figlia, la gioconda Napoli. Napoli si annoia, e siccome non suole fare mai le cose a mezzo, si annoia profondamente e coscienziosamente: rassomiglia ad una bellissima donna, pallida di spleen, col corpo abbandonato e le mani penzolanti, che ogni tanto apre la bocca.... per sbadigliare. Nulla può castrarla ed i suoi languidi occhi semichiusi non veggono d'attorno che cose vecchie; i teatri sono sempre gli stessi, e le emozioni che vi si provano, convenzionali; le passeggiate uguali, dritte e monotone; il cielo sempre sereno, il golfo sempre incantevole, i pomidori sempre eccellenti: sbadigli. Il sole va, viene, fa le smorfiette dietro qualche nuvola, pare che voglia andarsene e non tornare più, ma sono moine: ritorna e sempre col medesimo viso. La luna.... ma non parliamo di persone inutili. Tutto è cadenzato, registrato, previsto: nessuno scandalo, duelli..... leggieri, avvenimenti straordinarii pochini, le signore tutte in campagna o chiuse in casa per far credere che sono partite. Ci fu una, lotta amministrativa, ma ci si è campato fin troppo sopra ed ora è posta nel dimenticatoio; le alluvioni sono durate tre giorni, la quistione d'Oriente non attecchisce, quella del gran Caffè non interessa. Leda è risanata, i giovedì di ottobre riescono freddi e stentati. E Napoli sbadiglia a canto fermo, come se la sua Universit

e se natura o arte fe' pasture da pigliare occhi, per aver la mente, in carne umana o ne le sue pitture, tutte adunate, parrebber niente ver' lo piacer divin che mi refulse, quando mi volsi al suo viso ridente. E la virtu` che lo sguardo m'indulse, del bel nido di Leda mi divelse, e nel ciel velocissimo m'impulse.

Leda, una magnifica cavalla saura, dai garetti d'acciajo, si slanciò avanti con trotto serrato, all'hip gutturale di Cesare; e l'

E la virtù che lo sguardo m’indulse, del bel nido di Leda mi divelse, e nel ciel velocissimo m’impulse. Le parti sue vivissime ed eccelse uniforme son, ch’i’ non so dire qual Bëatrice per loco mi scelse.